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Viaggiare durante la pandemia di coronavirus

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Viaggiare in sicurezza tra paesi europei

In risposta alla pandemia di COVID-19 e alle successive restrizioni di viaggio messe in atto dagli Stati membri per proteggere la salute pubblica, l'UE ha introdotto misure volte ad agevolare spostamenti sicuri, limitando nel contempo la propagazione del virus e proteggendo la salute e il benessere di tutti gli europei:

Agevolare i viaggi all'interno dell'UE durante la pandemia di COVID-19

Durante la pandemia di COVID-19, gli Stati membri dell'UE hanno adottato varie misure per limitare i viaggi al fine di limitare la diffusione del coronavirus. Per garantire il coordinamento e una comunicazione chiara in tutta l'UE, la Commissione si è adoperata per promuovere la cooperazione e lo scambio di informazioni sulle restrizioni in atto.

Il 13 ottobre 2020, sulla base di una proposta della Commissione, il Consiglio ha adottato una raccomandazione per un approccio coordinato alla limitazione della libertà di circolazione in risposta alla pandemia di COVID-19, finalizzata a evitare la frammentazione e le perturbazioni e ad aumentare la trasparenza e la prevedibilità per i cittadini e le imprese. Nello specifico, stabiliva un approccio comune sui seguenti punti chiave:

  • l'applicazione di criteri e soglie comuni per decidere se introdurre restrizioni di viaggio

  • la mappatura delle aree a rischio di trasmissione della COVID-19 sulla base di condizioni comuni e di un codice cromatico concordato, pubblicata dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie

  • un quadro di riferimento comune per le misure applicate ai viaggiatori provenienti da zone ad alto rischio

  • il coordinamento tra gli Stati membri e informazioni chiare e tempestive al pubblico in merito a eventuali restrizioni.

La raccomandazione del Consiglio è stata aggiornata più volte in funzione degli sviluppi della pandemia. Ciò includeva la fissazione di periodi di validità standard per i test COVID-19.

Un altro strumento importante per facilitare gli spostamenti sicuri all'interno dell'UE è stato il regolamento sul certificato COVID digitale dell'UE, entrato in vigore il 1º luglio 2021. Il certificato serviva a dimostrare che una persona era stata vaccinata, era risultata negativa al test o era guarita dalla COVID-19. Durante il viaggio, il titolare di un certificato aveva gli stessi diritti dei cittadini dello Stato membro visitato che sono stati vaccinati, sottoposti a test o guariti dalla COVID-19. In quanto tale, il regolamento mirava ad agevolare la revoca graduale delle restrizioni di viaggio messe in atto dagli Stati membri.

Utilizzato dalla maggior parte degli Stati membri dal suo lancio nel 2021 fino alla metà del 2022, il certificato COVID digitale dell'UE ha rappresentato un traguardo importante negli sforzi europei per affrontare e attenuare l'impatto della pandemia di COVID-19 sulle società e sulle economie. Con oltre 2,3 miliardi di certificati rilasciati, è stato fondamentale per sostenere la libera circolazione e l'industria turistica europea, duramente colpita. Con il miglioramento della situazione epidemiologica, l'obbligo di essere in possesso di un certificato COVID digitale per i viaggi all'interno dell'UE è diminuito. Il 29 giugno 2022, per garantire la continuità dei viaggi in caso di un significativo peggioramento della situazione epidemiologica, il regolamento sul certificato COVID digitale dell'UE è stato prorogato fino al 30 giugno 2023. Ad agosto 2022, tutti gli Stati membri avevano revocato tutte le restrizioni di viaggio all'interno dell'UE.

Il 5 maggio 2023 l’Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato la fine della pandemia di COVID-19 come un’emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale. Tenendo conto di questa situazione, la Commissione non ha proposto un'ulteriore proroga del regolamento sul certificato COVID digitale dell'UE oltre il 30 giugno 2023. Dal 1º luglio 2023, il regolamento e la raccomandazione del Consiglio che l'accompagna non sono più in vigore.

L'impatto positivo del sistema del certificato COVID digitale dell'UE si è esteso al di là dell'Unione, diventando uno standard globale di riferimento saldamente basato sui valori dell'UE di apertura, sicurezza e protezione dei dati. Nel complesso, 78 paesi in cinque continenti hanno beneficiato del sistema. Questo successo ha contribuito alla ripartenza dei viaggi internazionali in condizioni di sicurezza e alla ripresa globale. L'Organizzazione mondiale della sanità ha deciso di adottare il sistema dell'UE di certificazione digitale COVID-19 per istituire un sistema globale in grado di contribuire a proteggere i cittadini di tutto il mondo dalle minacce sanitarie attuali e future, comprese le pandemie.

Per maggiori informazioni sul possibile uso futuro della tecnologia utilizzata, consultare la pagina sul certificato COVID digitale dell'UE.

Viaggi da paesi terzi verso l'UE

All'inizio della pandemia, il 16 marzo 2020, la Commissione ha adottato una comunicazione che stabiliva una restrizione temporanea dei viaggi non essenziali da paesi terzi verso l'UE. Il 17 marzo 2020 gli Stati membri hanno convenuto di attuare la restrizione temporanea, come pure i quattro Stati associati Schengen.

Il 30 giugno 2020, a seguito di una proposta della Commissione dell'11 giugno, il Consiglio ha adottato una raccomandazione relativa alla revoca graduale della restrizione temporanea dei viaggi non essenziali verso l'UE. La raccomandazione del Consiglio è stata aggiornata più volte in funzione degli sviluppi della pandemia.

Durante il periodo in cui le restrizioni ai viaggi verso l'UE erano in vigore sono state introdotte alcune esenzioni per garantire la libera circolazione di cittadini, beni e servizi nel pieno rispetto delle misure in materia di salute e sicurezza. Le esenzioni possono essere consultate qui:

Esenzioni dalle restrizioni di viaggio dovute al coronavirus

A seguito dell'adozione della raccomandazione (UE) 2022/2548 del Consiglio, del 13 dicembre 2022, gli Stati membri non dovrebbero imporre restrizioni di viaggio per motivi di salute pubblica legate alla pandemia di COVID-19. Tuttavia, i paesi dell'UE hanno messo in atto alcune garanzie in caso di deterioramento della situazione epidemiologica o di comparsa di una nuova variante che possa destare preoccupazione.

Assistenza consolare per i cittadini dell'UE all'estero

Dopo lo scoppio della pandemia di COVID-19, la Commissione europea e il Servizio europeo per l'azione esterna hanno contribuito a rimpatriare da tutto il mondo i cittadini dell'UE rimasti bloccati all'estero.

Informazioni sui diritti dei cittadini dell'UE alla protezione diplomatica o consolare al di fuori dell'UE

Documenti

16 MARZO 2020
COVID-19: restrizione temporanea dei viaggi non essenziali verso l'UE
17 MARZO 2021
Comunicazione - Un percorso comune per una riapertura in sicurezza e duratura
15 GIUGNO 2021
Regolamento (ue) 2021/953 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 14 giugno 2021
22 DICEMBRE 2022
RACCOMANDAZIONE (UE) 2022/2548 DEL CONSIGLIO del 13 dicembre 2022 su un approccio coordinato riguardo ai viaggi verso l’Unione durante la pandemia di COVID-19 e che sostituisce la raccomandazione (UE) 2020/912

Clausola di esclusione della responsabilità. Ultimo aggiornamento della pagina: settembre 2023