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Lotta alla disinformazione sul coronavirus

Mettere in chiaro i fatti

La pandemia di coronavirus è stata accompagnata da un'ondata massiccia di informazioni false e fuorvianti, tentativi da parte di soggetti estranei di influenzare i dibattiti interni nell'UE sfruttando il terreno fertile costituito dalle ansie più ataviche dei cittadini e il rapido susseguirsi delle notizie. Le informazioni sanitarie fuorvianti, le teorie cospiratorie false e pericolose e le frodi ai danni dei consumatori mettono in pericolo la salute pubblica.

L'Unione europea e i suoi Stati membri sono determinati a contrastare i tentativi di coloro che cercano di sfruttare la crisi mettendo a rischio la vita dei cittadini o diffondono propaganda o odio. Ciò richiede un'azione più coordinata, in linea con i nostri valori democratici, basata sul piano d'azione contro la disinformazione del 2018.

In una comunicazione congiunta, la Commissione europea e l'Alto rappresentante propongono azioni concrete per un'UE più forte e resiliente. Contribuiranno ai futuri lavori dell'UE in materia di disinformazione, in particolare il piano d'azione per la democrazia europea, nonché la legge sui servizi digitali.

La crisi è diventata un banco di prova che illustra il modo in cui l'UE e le sue società democratiche affrontano la sfida della disinformazione. Diversi aspetti sono fondamentali per un'UE più forte e resiliente.

Comprendere

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Informazioni false o fuorvianti relative al coronavirus possono danneggiare la coesione sociale, ma soprattutto costituiscono una minaccia per la salute pubblica.

Le notizie false o fuorvianti assumono forme diverse che richiedono risposte diverse.

  • Il loro contenuto, pur non essendo illegale secondo la definizione della legge, è comunque dannoso.
  • Può andare dalla disinformazione vera e propria (operata intenzionalmente) all'informazione erronea.
  • Può comprendere informazioni sanitarie ingannevoli, frodi ai consumatori, criminalità informatica, discorsi illegali di incitamento all'odio e interventi mirati da parte di soggetti stranieri.
  • I motivi possono andare dall'interesse economico (truffe online) a spese dei cittadini ai fini politici.
  • Soggetti stranieri e alcuni paesi terzi, in particolare la Russia e la Cina, hanno svolto operazioni mirate volte a influenzare l'opinione pubblica e campagne di disinformazione nell'UE, nei paesi vicini e a livello globale.

La Commissione e il Servizio europeo per l'azione esterna continueranno a monitorare le notizie false o fuorvianti e le operazioni volte a influenzare l'opinione pubblica da parte di soggetti stranieri.

Esempi di disinformazione

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Affermazioni false come "bere candeggina o alcol puro può curare le infezioni da coronavirus", mentre invece può essere molto nocivo. Il centro antiveleni del Belgio ha registrato un aumento del 15% del numero di incidenti legati all'uso di candeggina

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Teorie del complotto, ad esempio l'affermazione secondo cui il coronavirus sarebbe "un'infezione causata dalle élite del mondo per ridurre la crescita della popolazione". Le prove scientifiche sono chiare: il coronavirus appartiene a una famiglia di virus provenienti da animali che ne comprende altri, ad esempio quelli della SARS e della MERS.

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Affermazioni secondo cui "gli impianti 5G diffondono il virus". Queste teorie sono prive di qualsiasi fondamento e hanno provocato attacchi ai piloni.

Comunicare

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Gli europei devono avere accesso a informazioni sanitarie verificabili e autorevoli.
L'UE condivide con i cittadini le informazioni provenienti da fonti ufficiali e da altre fonti verificabili e collabora con i partner internazionali.

La Commissione e il Servizio europeo per l'azione esterna investiranno ulteriormente nelle loro capacità di comunicazione strategica.

La Commissione ha creato un sito web dedicato alla risposta al coronavirus che fornisce informazioni in tempo reale sul virus e sulla risposta dell'UE. Nel sito, una sezione specificamente dedicata alla disinformazione confuta regolarmente, in tutte le lingue dell'UE, i miti più diffusi sul coronavirus.

La Commissione promuove i contenuti dell'Organizzazione mondiale della sanità, delle autorità sanitarie nazionali e del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie.

Il SEAE, insieme alla Commissione, è intervenuto, e intensificherà ulteriormente la sua azione, con comunicazioni strategiche e diplomazia pubblica nell'immediato vicinato dell'UE e nel resto del mondo.

Le rappresentanze della Commissione negli Stati membri continueranno a promuovere informazioni basate sui fatti, adattate alla situazione locale.

Cooperare

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La Commissione europea collabora con i suoi partner in tutto il mondo e all'interno dell'UE

utilizzando canali consolidati come il sistema di allarme rapido. Sarà creata una sezione speciale per facilitare la condivisione dei materiali di comunicazione relativi al coronavirus tra le istituzioni dell'UE e gli Stati membri. La Commissione approfondirà ulteriormente la cooperazione con il Parlamento europeo.

Cooperazione rafforzata con i partner internazionali, tra cui l'OMS, il meccanismo di risposta rapida del G7 o la NATO.

L'UE incrementerà inoltre il sostegno e l'assistenza ai soggetti della società civile e ai media indipendenti nei paesi terzi, compreso il vicinato.

Cooperazione con piattaforme e con la rete di cooperazione per la tutela dei consumatori controllando e rimuovendo prodotti inefficaci o potenzialmente pericolosi.

Risultati della collaborazione con le piattaforme

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Codice di buone pratiche sulla disinformazione

La Commissione ha monitorato attentamente le azioni delle piattaforme online nel quadro del codice di buone pratiche sulla disinformazione, l'impegno di autoregolamentazione delle piattaforme online, dei principali social network, degli inserzionisti e del settore pubblicitario per contrastare la diffusione della disinformazione online e delle notizie false.

Il 16 giugno 2022 è stato rafforzato il codice di buone pratiche sulla disinformazione. Il nuovo codice stabilisce impegni ampi e precisi per le piattaforme e l'industria al fine di combattere la disinformazione e rappresenta un altro passo importante verso un ambiente online più trasparente, sicuro e affidabile. Mira a essere riconosciuto come codice di condotta ai sensi della legge sui servizi digitali.

Tra i 34 firmatari figurano le principali piattaforme digitali, in particolare Meta, Google, Twitter, TikTok e Microsoft, come pure una serie di altri attori, ad esempio piattaforme più piccole o specializzate, agenzie pubblicitarie online, società di tecnologia pubblicitaria, verificatori di fatti e rappresentanti della società civile o operatori che offrono competenze e soluzioni specifiche per combattere la disinformazione.

Rafforzare il codice di buone pratiche dell'UE sulla disinformazione

I firmatari del codice sono invitati a riferire mensilmente in merito alle loro azioni per combattere la disinformazione connessa al coronavirus. Leggi le relazioni più recenti.

In evidenza

  • A marzo e aprile Twitter ha sospeso 527 account in violazione della sua politica in materia di informazioni fuorvianti sul coronavirus.
  • TikTok ha riferito che la tendenza già osservata in febbraio è ancora visibile nei dati marzo-aprile, vale a dire una diminuzione nella maggior parte dei parametri in combinazione con la revoca delle restrizioni in molti paesi dell'UE.
  • Il 4 maggio Google ha pubblicato l'Ads Safety Report 2021, la relazione annuale sugli sforzi volti a prevenire l'uso doloso delle piattaforme pubblicitarie di Google, che comprende i numeri globali di rimozione degli annunci relativi a COVID-19. Per quanto riguarda marzo e aprile, indicano che 33 882 679 (+ 267 048) annunci relativi al coronavirus sono stati bloccati.
  • Il gruppo META riferisce che il Centro di informazione COVID-19 su Facebook ha avuto 3,1 milioni di visitatori a marzo e oltre 2 milioni in aprile, il che significa un calo di quasi 21,8 milioni di visitatori rispetto a gennaio e febbraio.
  • Microsoft segnala una diminuzione significativa del numero di visitatori dello strumento del Bing COVID-19, vale a dire 1 795 676 visite, il che significa 1 220 020 visite in meno in marzo e aprile rispetto al periodo di riferimento precedente. Microsoft Advertising continua ad applicare le sue politiche e ha bloccato un totale di 9 022 800 (+ 8 200 933) comunicazioni di inserzionisti dirette verso i mercati europei, comprendenti contenuti relativi ai vaccini.

Verifica dei fatti

L'UE ha intensificato gli sforzi per sostenere i verificatori di fatti e i ricercatori europei in materia di disinformazione. L'Osservatorio europeo dei media digitali, di recente istituzione, contribuirà a una maggiore comprensione dei principali soggetti attivi nella disinformazione, dei vettori, degli strumenti, dei metodi, delle dinamiche di diffusione, degli obiettivi prioritari e dell'impatto della disinformazione sulla società. L'Osservatorio europeo dei media digitali mira a diventare il polo europeo della lotta alla disinformazione online. Altri esempi di progetti finanziati dall'UE per contrastare la disinformazione sono PROVENANCESocialTruthEUNOMIAWeVerify.

Combattere le truffe online a danno dei consumatori

La Commissione collabora con le piattaforme online che partecipano al dialogo strutturato sulla lotta alle truffe online a danno dei consumatori connesse alla pandemia di coronavirus, insieme alle autorità per la tutela dei consumatori. La Commissione e la rete di cooperazione per la tutela dei consumatori sono costantemente in contatto con le 11 principali piattaforme online - Allegro, Amazon, Alibaba/AliExpress, CDiscount, Ebay, Facebook, Google, Microsoft/Bing, Rakuten, Verizon Media/Yahoo e Wish - per discutere le tendenze e le pratiche commerciali emergenti legate alla pandemia. Di conseguenza, le piattaforme online hanno segnalato l'eliminazione di centinaia di milioni di offerte e pubblicità illegali e hanno confermato un calo costante dei nuovi annunci relativi al coronavirus.

Il 2 marzo 2021 la Commissione ha pubblicato la relazione annuale sul Safety Gate, il sistema di allarme rapido dell'UE per i generi di consumo pericolosi che contribuisce a rimuovere dal mercato i prodotti non alimentari a rischio. Dalla relazione emerge un numero record di 5 377 azioni intraprese dalle autorità competenti nel 2020, rispetto alle 4 477 del 2019. Il 9% di tutti i risultati riguarda prodotti connessi alla pandemia, quali mascherine facciali inefficienti, disinfettanti tossici e lampade germicide a raggi UV.

Garantire la libertà di espressione e il pluralismo del dibattito democratico

L'approccio dell'UE nella lotta alla disinformazione si basa sul rispetto dei diritti fondamentali. Il coronavirus non può essere utilizzato come pretesto per minare la libertà di espressione, ridurre la responsabilità delle autorità pubbliche o limitare indebitamente l'accesso alle informazioni e la trasparenza. La crisi ha dimostrato il ruolo essenziale dei giornalisti, che forniscono ai cittadini informazioni attendibili e verificate in base ai fatti, contribuendo così a salvare vite umane.

La Commissione ha seguito da vicino l'impatto delle misure di emergenza adottate dagli Stati membri sul diritto e sui valori dell'UE e continuerà a farlo fino a quando tutte le misure saranno state gradualmente eliminate.

La Commissione invita gli Stati membri a intensificare gli sforzi per garantire che i giornalisti possano lavorare in sicurezza, nelle giuste condizioni, e a sfruttare al meglio la risposta economica al coronavirus e il pacchetto per la ripresa dell'UE per sostenere i media, nel rispetto della loro indipendenza.

L'UE rafforzerà ulteriormente il sostegno alla società civile, ai media e ai giornalisti indipendenti in tutto il mondo e intensificherà le azioni volte a rafforzare la tutela della libertà di espressione e un ambiente mediatico più sicuro.

Mettere i cittadini in grado di difendersi, sensibilizzarli e aumentare la resilienza della società

L'UE deve mettere i cittadini in grado di difendersi, sensibilizzare e aumentare la resilienza della società.

L'UE condividerà le migliori pratiche in materia di misure per rafforzare la resilienza nel contesto del coronavirus.

La Commissione sosterrà e promuoverà progetti di alfabetizzazione mediatica, il pensiero critico e le competenze digitali, nonché le organizzazioni della società civile. Rafforzerà il coordinamento tra le istituzioni, le reti e gli Stati membri per condividere materiali didattici e migliori pratiche. La Commissione presterà particolare attenzione ai gruppi vulnerabili, in particolare i bambini e i giovani, che corrono un rischio maggiore di essere vittime di inganni.

Documenti

10 GIUGNO 2020
COMUNICAZIONE CONGIUNTA AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI - Contrastare la disinformazione sulla Covid-19 – Guardare ai fatti
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10 GIUGNO 2020
Factsheet: fighting coronavirus disinformation
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26 MAGGIO 2021
European Commission Guidance on Strengthening the Code of Practice on Disinformation
English
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