Nel contesto dell'aggiornamento della strategia industriale, la Commissione europea ha condotto una serie di analisi approfondite di alcuni settori che possono essere considerati strategici per gli interessi dell'Europa. Le analisi valutano la natura delle possibili dipendenze strategiche, il loro impatto, nonché le corrispondenti risposte politiche, che in alcuni casi sono già in corso. Non vanno intese come un'analisi esaustiva di tutte le possibili dipendenze strategiche dell'UE, ma piuttosto come una prima valutazione di alcuni importanti settori.
I metalli e i minerali fanno parte della nostra vita quotidiana. Con la transizione dell'industria europea verso la neutralità climatica, la dipendenza dai combustibili fossili rischia di essere sostituita da una dipendenza dalle materie prime non energetiche. L'accesso alle risorse è fondamentale per l'intera industria europea e fondamentale per l'ambizione dell'Europa di realizzare il Green Deal e garantire la trasformazione digitale dell'economia europea.
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Poiché l'UE non produce tutte le materie prime necessarie per far fronte alla domanda, l'industria europea è esposta alla concorrenza mondiale per l'accesso alle materie prime.
Nell'elenco del 2020 delle materie prime essenziali la Commissione ne ha individuate 30. Si tratta di materie prime molto importanti dal punto di vista economico e che presentano un elevato rischio di approvvigionamento.
Le terre rare sono utilizzate nei magneti che alimentano le automobili elettriche e fanno funzionare le turbine eoliche
Il gallio e l'indio sono parti integranti della tecnologia a diodi elettroluminescenti (LED) presente nelle lampade
Il silicio metallico è utilizzato nei semiconduttori
I metalli del gruppo del platino sono necessari nelle celle elettrolitiche e a idrogeno
Diversi settori e tecnologie considerati strategici dipendono dall'accesso alle materie prime essenziali
L'offerta mondiale di alcune materie prime è fortemente concentrata in alcuni paesi
- Il 98% degli approvvigionamenti dell'UE di terre rare proviene dalla Cina
- Il 98% degli approvvigionamenti dell'UE di borato proviene dalla Turchia
- Il 71% del fabbisogno di platino dell'UE proviene dal Sudafrica
- Singole imprese riforniscono l'UE di afnio e stronzio
Oltre il 70% della produzione mondiale di cobalto, terre rare e tungsteno è soggetto a restrizioni all'esportazione.
Dal 2030 al 2050 la domanda di materie prime essenziali per le energie rinnovabili e la mobilità elettrica sarà in costante ascesa
Nel piano d'azione del 2020 sulle materie prime essenziali l'UE ha definito diverse azioni per sostenere lo sviluppo di una catena di approvvigionamento delle materie prime resiliente. Per conseguire la sicurezza delle risorse occorre diversificare l'approvvigionamento da fonti sia primarie che secondarie, ridurre le dipendenze e migliorare l'efficienza delle risorse e la circolarità, anche per quanto riguarda la progettazione sostenibile dei prodotti. Tra le principali azioni intraprese dalla Commissione figurano:
l'alleanza europea per le materie prime
Istituita nel 2020, l'alleanza punta a costruire una catena di approvvigionamento delle materie prime resiliente, specie per quanto riguarda le terre rare destinate a magneti e motori. A tal fine, l'alleanza ha già individuato progetti di investimento da parte degli Stati membri e dell'industria per sostenere l'aumento della produzione europea di magneti a base di terre rare.
Altre azioni a sostegno di progetti nel settore delle materie prime
- Due importanti progetti di comune interesse europeo (IPCEI) sulla catena del valore delle batterie
- Opportunità di investimento nell'ambito dello strumento per la ripresa e la resilienza
- 300 milioni di euro per la ricerca e l'innovazione nel settore delle materie prime nell'ambito di Orizzonte Europa
- Partenariati internazionali strategici per garantire un approvvigionamento diversificato e sostenibile delle materie prime essenziali
- Sostegno al modello aziendale che concepisce il prodotto come servizio, per incentivare il riciclaggio e il riutilizzo delle materie prime
- Tracciabilità delle materie prime attraverso la tecnologia, requisiti armonizzati in materia di dati
- Miglioramento del processo di autorizzazione per garantire la prevedibilità e mantenere elevati standard ambientali
- Definizione di principi per la sostenibilità delle materie prime nell'UE
I prodotti farmaceutici rivestono un'importanza fondamentale per la società. Offrono soluzioni terapeutiche per la diagnosi, la cura e la prevenzione delle malattie e sono importanti per affrontare minacce alla salute pubblica, come l'emergenza COVID-19 e qualsiasi pandemia futura. In tale contesto, è essenziale garantire ai cittadini la possibilità di accedere a farmaci sicuri, efficaci e di qualità a prezzo contenuto. Tuttavia, la nostra analisi evidenzia come l'UE sembri dipendere da catene di approvvigionamento estere per una serie di risorse e prodotti dell'ecosistema sanitario.
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Data la loro complessità, le catene di approvvigionamento farmaceutiche sono soggette a potenziali perturbazioni che potrebbero verificarsi all'interno e all'esterno dell'UE, tra cui controversie commerciali, attacchi informatici, mancanza di coordinamento nelle scorte, restrizioni alle esportazioni, problemi di logistica, chiusura di siti, incidenti in loco, o inosservanza delle buone prassi di fabbricazione.
La catena di approvvigionamento farmaceutico è diventata una delle più integrate al mondo. In particolare, esiste un'ampia concentrazione regionale nella produzione dei principi attivi generici. Inoltre, si registra un'ulteriore tendenza alla concentrazione dei principi attivi generici prodotti in India e in Cina.
Quota del valore mondiale della produzione di principi attivi generici (2015)
- 66% in Asia-Pacifico (India e Cina)
- 24% nell'UE
- 3% nell'America settentrionale
- 7% nel resto del mondo
L'UE dispone di una forte capacità produttiva. Tuttavia, non è del tutto chiaro quanto l'UE dipenda dalle capacità di paesi terzi in termini di materie prime e processi necessari per la fabbricazione dei principi attivi. È essenziale determinare quali siano i prodotti essenziali, dal punto di vista della salute pubblica, per i quali l'UE non dispone di una capacità di produzione sufficiente. A tal fine, la Commissione ha avviato la seguente iniziativa:
Dialogo strutturato sulla sicurezza dell'approvvigionamento di medicinali
Come annunciato nella strategia farmaceutica per l'Europa, la Commissione europea ha avviato un dialogo strutturato con gli operatori pubblici e privati della catena di approvvigionamento farmaceutico al fine di:
- 1. acquisire una migliore comprensione delle vulnerabilità e delle potenziali dipendenze
- 2. adottare misure per rafforzare la resilienza delle catene di approvvigionamento di prodotti farmaceutici e garantire la sicurezza delle forniture di medicinali ai pazienti nell'UE.
Le batterie sono essenziali per la trasformazione verde e digitale dell'UE, nonché per realizzare l'ambizione del Green Deal europeo di un'UE climaticamente neutra entro il 2050. Aiutano inoltre le aziende a diventare leader mondiali in prodotti e tecnologie pulite. Le batterie sono particolarmente importanti per la produzione di veicoli elettrici. Vengono utilizzate in modo crescente per lo stoccaggio di energia e per altre applicazioni industriali, come macchinari, utensili elettrici o carrelli elevatori.
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Sebbene esistano diverse tecnologie, gli ioni di litio costituiscono una componente chiave di molti tipi di batterie grazie alle loro migliori prestazioni rispetto ad altre tecnologie consolidate e mature.
Capacità di produzione globale di celle di batterie agli ioni di litio nel 2018
Fattori che consentono di aumentare la capacità di produzione
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Le batterie agli ioni di litio possono ora immagazzinare il 300% di energia in più rispetto al 1991 | Flessione dei costi (1100 dollari / kWh nel 2010 -> 156 dollari / kWh nel 2019) |
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La domanda mondiale dovrebbe salire a 4 000 GWh entro il 2040 rispetto alle 90 gigawattora (GWh) del 2016 | La domanda europea dovrebbe raggiungere i 400 GWh entro il 2028 |
Aspetti fondamentali
L'UE produce appena l'1% di tutte le materie prime per batterie. Per soddisfare le esigenze dei settori della mobilità e dello stoccaggio dell'energia, l'UE ha bisogno di:
- da 7 a 18 volte più di litio entro il 2030
- da 2 a 5 volte più di cobalto entro il 2030
- da 16 a 57 volte più di litio entro il 2050
- da 3 a 15 volte più di cobalto entro il 2050
- L'84% dei materiali e dei componenti lavorati proviene dall'Asia
- L'8-9% dei materiali e dei componenti lavorati proviene dall'UE
- Nell'UE sono stati annunciati diversi investimenti nei materiali per batterie, ma ne servono altri
Data l'importanza delle batterie agli ioni di litio, la Commissione ha adottato un piano d'azione strategico per sviluppare una catena del valore europea. Ciò ha consentito di mobilitare negli ultimi anni investimenti pubblici e privati su vasta scala attraverso le seguenti iniziative:
Alleanza europea per le batterie
Varata nel 2017, l'alleanza europea per le batterie sostiene lo sviluppo di una catena del valore innovativa, competitiva e sostenibile in Europa. In particolare, contribuisce a sopperire alla carenza di capacità produttiva dell'UE. Tra i risultati attesi:
- costruzione di almeno 15 stabilimenti per la produzione su vasta scala nell'UE entro il 2025
- fornitura entro il 2025 di celle per batterie in grado di alimentare 6 milioni di auto elettriche (360 GWh)
L'Europa potrebbe diventare il secondo maggiore produttore di celle a ioni di litio entro il 2024. La nostra quota della capacità produttiva a livello mondiale potrebbe salire al 14,7% entro il 2024 e al 16,6% entro il 2029, rispetto al 5,9% del 2019.
Investimenti complessivi
![]() Mobilità elettrica |
60 miliardi di euro di investimenti nella catena del valore della mobilità elettrica europea nel solo 2019, per lo più privati |
= 3,5 volte di più della Cina |
![]() Ricerca |
Circa 270 milioni di euro provenienti dai programmi di ricerca dell'UE dal 2019 al 2020 |
925 milioni di euro proposti per il nuovo partenariato europeo per una catena del valore industriale delle batterie nell'ambito di Orizzonte Europa |
![]() Importanti progetti di comune interesse europeo (IPCEI) |
Prime sovvenzioni IPCEI: 3,2 miliardi di euro in aiuti di Stato, che dovrebbero mobilitare altri 5 miliardi di euro in investimenti del settore privato |
Seconde sovvenzioni IPCEI: 2,9 miliardi di euro in aiuti di Stato, con ulteriori 9 miliardi di euro di investimenti previsti da parte del settore privato |
Altre iniziative in corso
- Il nuovo quadro legislativo per le batterie dovrebbe entrare in vigore nel 2022
- Rafforzamento della resilienza delle catene del valore delle materie prime essenziali dell'UE
- Garantire l'effettiva attuazione dei finanziamenti di Orizzonte Europa per la ricerca sulle batterie
- Sviluppo di una forza lavoro europea qualificata nel settore delle batterie
L'idrogeno rinnovabile o a basse emissioni di CO2 sarà un elemento essenziale per fra fronte alle sfide cruciali legate alla decarbonizzazione e alla competitività dell'industria europea. L'UE è leader in diverse tecnologie per la produzione di idrogeno pulito: la metà dei produttori di elettrolizzatori è infatti europea. Tuttavia, l'UE dipende dalle importazioni di materie prime per componenti essenziali, nonché dall'approvvigionamento di energie rinnovabili.
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L'idrogeno vanta un'ampia gamma di applicazioni in diversi ecosistemi, come le industrie chimiche e di raffinazione, ma anche la mobilità, lo stoccaggio dell'energia e il riscaldamento. Presenta un elevato contenuto energetico per unità di massa, che lo rende adatto, ad esempio, per il trasporto pesante. Ma va prima "estratto" con un dispendio energetico, sia dal gas naturale o attraverso l'elettrolisi dell'acqua.
Aumento mirato della capacità degli elettrolizzatori rinnovabili
Il cammino verso un ecosistema europeo dell'idrogeno passo dopo passo
- Da oggi al 2024
Sosterremo l'installazione di almeno 6 GW di elettrolizzatori per l'idrogeno rinnovabile nell'UE e la produzione di idrogeno rinnovabile fino a un milione di tonnellate.
- 2025 - 2030
L'idrogeno deve diventare parte integrante del nostro sistema energetico integrato, con almeno 40 GW di elettrolizzatori per l'idrogeno rinnovabile e la produzione di idrogeno rinnovabile nell'UE fino a 10 milioni di tonnellate.
- 2030
A partire dal 2030 l'idrogeno rinnovabile sarà diffuso su larga scala in tutti i settori difficilmente decarbonizzabili.
Per decarbonizzare i principali settori (ad es. acciaio, prodotti chimici o trasporti pesanti) serve un'ampia e affidabile disponibilità di idrogeno pulito. La mancanza di un approvvigionamento di idrogeno rinnovabile e a basse emissioni di CO2 a breve termine e la carenza di infrastrutture potrebbero ritardare le decisioni di investimento a valle.
- La connessione a una capacità di produzione di energia solare ed eolica di 80-120 GW è indispensabile per fornire l'elettricità necessaria da qui al 2030
L'UE dipende dalle importazioni di materie prime per componenti chiave (quali elettrolizzatori e celle a combustibile) necessarie per l'economia dell'idrogeno.
- Per la produzione di celle a combustibile, elettrolizzatori e tecnologie di stoccaggio dell'idrogeno servono circa 30 materie prime. Di queste 13 sono classificate come materie prime essenziali.
- Alleanza europea per l'idrogeno: come annunciato nella strategia industriale del marzo 2020, la Commissione ha costituito un'alleanza europea per l'idrogeno. Si appresta inoltre a varare una serie di investimenti e progetti per dare attuazione alla strategia dell'UE per l'idrogeno.
- Finanziamenti dell'UE: diversi programmi possono contribuire allo sviluppo di una catena del valore dell'idrogeno, come il futuro partenariato per l'idrogeno pulito nell'ambito di Orizzonte Europa, il Fondo per l'innovazione, il meccanismo per collegare l'Europa, il Fondo europeo di sviluppo regionale e il Fondo per una transizione giusta.
- Importanti progetti di comune interesse europeo (IPCEI): sono in corso discussioni con diversi Stati membri sulla progettazione di uno o più IPCEI.
- Collaborazione con paesi terzi: la collaborazione a livello mondiale nel campo della ricerca e sviluppo, delle norme e definizioni riguardanti l'idrogeno pulito sarà essenziale per la nascita di un mercato globale dell'idrogeno basato su regole certe.
- Dipendenze: nell'ambito del piano d'azione per le materie prime e dell'alleanza europea per le materie prime sono in corso iniziative per limitare le dipendenze per quanto riguarda le celle a combustibile e gli elettrolizzatori.
I semiconduttori alimentano i dispositivi e servizi intelligenti che utilizziamo quotidianamente. Consentono alle principali industrie di innovare e competere a livello mondiale, in modo che l'Europa possa progettare e produrre i processori più potenti. Tuttavia, la limitata capacità di produzione, gli elevati costi di ingresso e la mancanza di condizioni di parità minacciano la capacità dell'UE di cogliere appieno le opportunità offerte dalla trasformazione digitale.
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Le recenti carenze accusate dall'industria automobilistica illustrano bene le sfide cui l'UE deve affrontare. I chip a semiconduttori stanno alla base di tutti i prodotti e servizi digitali. Sono incorporati in automobili, aerei, apparecchiature mediche, telefoni cellulari, reti e supercomputer.
Aspetti fondamentali
Attualmente la progettazione e lo sviluppo dei chip più avanzati può costare fino a 1 miliardo di euro. Un impianto di fabbricazione all'avanguardia richiede investimenti che sfiorano i 20 miliardi di euro. Nel 2020 soltanto 2 imprese, TSMC (Taiwan) e Samsung (Corea del Sud), producevano i chip più avanzati.
L'UE dipende fortemente dagli Stati Uniti per gli strumenti generali di progettazione e dall'Asia per la fabbricazione dei chip di punta.
Le tensioni geopolitiche e la mancanza di condizioni di parità pregiudicano la concorrenza in questo settore. Lo sviluppo e la fabbricazione dei chip beneficiano in modo crescente di massicce sovvenzioni.
La quota dei proventi mondiali detenuta dall'UE è pari a circa il 10% complessivamente e a circa il 6% per i segmenti dell'informatica e della comunicazione.
- Rafforzare le tecnologie: azioni e iniziative comuni a livello europeo dovranno concentrarsi fortemente sul rafforzamento delle capacità delle tecnologie nel campo dei processori e semiconduttori per far sì che l'elaborazione dei dati, le comunicazioni, le infrastrutture e le numerose applicazioni dell'IA risultino sia potenti che efficienti sotto il profilo energetico.
- Uno sforzo comune a livello europeo: in una dichiarazione comune del dicembre 2020 numerosi Stati membri hanno convenuto di collaborare per rafforzare l'ecosistema ed espandere la presenza industriale nella catena di approvvigionamento.
- Alleanza per le tecnologie dei processori e semiconduttori: la Commissione sta preparando il varo di questa iniziativa per riunire un vasto numero di soggetti interessati. L'alleanza contribuirà al conseguimento dei principali obiettivi strategici dell'UE nel settore della microelettronica.
- Dispositivo per la ripresa e la resilienza: i semiconduttori figurano tra i settori che possono beneficiare degli investimenti da parte del dispositivo per la ripresa e la resilienza, nel rispetto delle norme dell'UE in materia di aiuti di Stato. Il 20% dei piani per la ripresa e la resilienza dei paesi europei dovrebbe andare a favore della transizione digitale.
- Quadro normativo: l'acquisizione di imprese che hanno beneficiato di un sostegno finanziario da parte dall'UE e degli Stati membri ha avuto delle ripercussioni sul settore. Il regolamento dell'UE sul controllo degli investimenti esteri diretti (IED) consente di valutare i rischi degli investimenti esteri per la sicurezza e l'ordine pubblico. La proposta di regolamento relativo alle sovvenzioni estere distorsive del mercato unico prevede un nuovo strumento per valutare le distorsioni causate dalle sovvenzioni concesse da governi stranieri sulla parità di condizioni nel mercato unico.
- Resilienza della catena di approvvigionamento: un mix coerente di politiche industriali, commerciali e nel campo della ricerca può facilitare il processo di diversificazione verso fonti di approvvigionamento alternative e rafforzare le catene di approvvigionamento esistenti attraverso forme di collaborazione con i partner globali.
I dati stanno diventando una risorsa strategica per qualsiasi organizzazione. Le tecnologie di cloud computing consentono di far funzionare tecnologie quali l'intelligenza artificiale, l'Internet delle cose e il 5G/6G. Si tratta di tecnologie strategiche indispensabili per il futuro verde e digitale delle industrie e del settore pubblico in Europa. Nel corso del prossimo decennio l'UE disporrà di un'opportunità di mercato unica: potrà rafforzare le sue tecnologie di elaborazione dei dati sfruttando i cambiamenti futuri, in particolare per quanto riguarda l'edge computing.
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Le tecnologie cloud offrono la possibilità di archiviare ed elaborare dati in modo puntuale, flessibile e poco costoso. Operano in centri dati centralizzati, strutture decentrate o dispositivi connessi vicini all'utente (edge computing). Molti dei servizi che le imprese, la pubblica amministrazione e i cittadini utilizzano quotidianamente si basano sul cloud computing.
Opportunità per l'autonomia dell'UE
di tutti i dati generati dovrebbe essere elaborato a livello periferico entro il 2025, senza gli attuali operatori dominanti sul mercato
La forte crescita dei servizi di software costituisce per i fornitori europei un'importane opportunità per consolidare la loro posizione
Le reti 5G e il multi-cloud computing (strumento di attenuazione dei rischi) costituiscono un'altra opportunità
Nonostante una certa crescita negli ultimi anni, l'uso dei servizi cloud nell'UE è ancora contenuto. Secondo Eurostat, sebbene i dati siano migliorati rispetto al 2018, soltanto il 36% delle imprese europee ha utilizzato servizi cloud nel 2020, in prevalenza per servizi semplici come la posta elettronica e l'archiviazione di file.
Il maggior fornitore di servizi cloud con sede nell'UE rappresenta meno dell'1% degli utili totali generati sul mercato europeo. Viceversa, i primi 4 leader mondiali (Amazon Web Services, Microsoft Azure, Google Cloud e Alibaba Cloud) intascheranno nel 2021 oltre l'80% degli utili prodotti a livello mondiale. La posizione sul mercato e la portata di questi giganti dell'informatica rendono l'ingresso sul mercato da parte di altri concorrenti meno gratificante e impediscono l'ascesa di una leadership europea.
La situazione è aggravata da un divario stimato a 11 miliardi di euro all'anno tra gli investimenti destinati dagli Stati Uniti e dalla Cina e quelli erogati dall'UE a favore della tecnologia cloud.
Nella pratica, gli utenti del cloud hanno una possibilità molto limitata, se non inesistente, di cambiare fornitore di servizi. Inoltre, temono di utilizzare servizi cloud stranieri per motivi di tutela dei dati personali, cibersicurezza o problemi di diritto applicabile.
- Nuova alleanza per i dati industriali e le tecnologie edge e cloud: la Commissione sta preparando il varo di questa alleanza per riunire un'ampia gamma di soggetti interessati e contribuire a rafforzare la posizione industriale dell'Europa nel mercato mondiale del cloud e dell'edge computing, affrontando in particolare la tendenza verso una crescente distribuzione e un maggiore decentramento delle capacità di elaborazione dei dati e la necessità di consentire un ecosistema cloud federato e non vincolato a un fornitore.
- Investimenti dell'UE nella federazione europea del cloud computing: la nostra ambizione per il periodo 2021-2027 è coinvestire negli spazi europei di dati e in una federazione europea del cloud computing. Gli investimenti dell'UE saranno erogati dal programma Europa digitale, il meccanismo per collegare l'Europa - settore digitale e Orizzonte Europa.
- Coinvestimenti privati e nazionali: nell'ottobre 2020 tutti gli Stati membri hanno firmato una dichiarazione comune e convenuto di collaborare per migliorare le capacità esistenti, plasmare l'offerta cloud di prossima generazione e stimolare la diffusione dei servizi cloud in tutta l'UE. Lo strumento per la ripresa e la resilienza (nell'ambito di NextGenerationEU) sarà un canale importante per gli investimenti degli Stati membri.
- Importanti progetti di comune interesse europeo (IPCEI): diversi Stati membri hanno avviato un processo per preparare insieme un possibile progetto incentrato sulle infrastrutture e sui servizi cloud e edge di prossima generazione.