L'aggressione militare ingiustificata nei confronti dell'Ucraina e l'uso del gas come arma da parte della Russia hanno esposto l'UE a una crisi energetica senza precedenti, causando un'impennata dei prezzi dell'energia e grandi difficoltà agli europei. In risposta a questa situazione, nel 2022 l'UE ha attuato misure di emergenza per stabilizzare i prezzi dell'energia e garantire l'accesso all'approvvigionamento di gas durante l'inverno. Guardando al futuro, la Commissione si sta ora adoperando per affrontare in modo persistente i costi dell'energia che hanno un impatto sui cittadini e sulle imprese dell'UE. A tal fine, nel febbraio 2025 la Commissione ha presentato un nuovo piano d'azione volto a ridurre i costi dell'energia, completare l'Unione dell'energia, attrarre investimenti e migliorare la preparazione alle potenziali crisi energetiche. REPowerEU Nel maggio 2022 la Commissione ha presentato il piano REPowerEU per ridurre rapidamente la dipendenza dell'UE dai combustibili fossili russi, accelerando la transizione pulita e unendo le forze per realizzare un sistema energetico più resiliente con un'autentica Unione dell'energia.Grazie a REPowerEU abbiamo protetto i cittadini e le imprese dell'UE dalle carenze energetiche, abbiamo sostenuto l'Ucraina riducendo le entrate usate dalla Russia per finanziare la guerra e abbiamo accelerato la transizione verso l'energia pulita e prezzi stabili.Nei primi due anni dal suo avvio:abbiamo ridotto del 18% il consumo di gasabbiamo superato la nostra dipendenza dai dazi fossili russiabbiamo garantito l'accesso a un'energia sicura e a prezzi accessibiliabbiamo prodotto per la prima volta più elettricità a partire da energia eolica e solare che dal gasabbiamo incrementato rapidamente il numero gli impianti per le energie rinnovabili. Per un approvvigionamento di gas a prova di inverno Nel giugno e luglio 2022 la Commissione ha proposto nuove norme per garantire che l'Europa disponesse di forniture di gas sufficienti per resistere a improvvise interruzioni dalla Russia durante i mesi invernali.Con le nuove norme in materia di stoccaggio del gas, i paesi dell'UE devono riempire gli impianti di stoccaggio al 90% entro il 1º novembre di ogni anno. All'inizio della stagione invernale 2024-2025 gli impianti di stoccaggio del gas erano pieni al 95%, con il raggiungimento della soglia del 90% già nell'agosto 2024.Inoltre, nell'agosto 2022 i paesi dell'UE hanno approvato un regolamento per ridurre volontariamente la domanda di gas naturale del 15% per la stagione invernale 2022/2023, estendendolo successivamente all'inverno 2023/2024. Nel marzo 2024 il Consiglio ha adottato una raccomandazione per continuare ad adottare misure volontarie fino a marzo 2025 per mantenere una riduzione collettiva della domanda di gas del 15% rispetto alla domanda media tra aprile 2017 e marzo 2022.Nell'aprile 2022 la Commissione ha inoltre lanciato la piattaforma dell'UE per l'energia, per aiutare i paesi dell'UE a collaborare sui mercati globali. L'obiettivo è evitare la concorrenza tra i paesi dell'UE, utilizzare l'influenza dell'Unione europea per garantire fonti energetiche diversificate, incoraggiare la concorrenza tra i principali fornitori e ottenere migliori condizioni per i consumatori. Strutture di stoccaggio del gasda riempire prima di ogni inverno90%livello da raggiungere entro il 1º novembre di ogni anno95%percentuale di riempimento del gas prima dell'inverno 2024-2025 Diversificare le fonti di gas e investire nelle infrastrutture Un elemento fondamentale per garantire un approvvigionamento energetico sicuro e a prezzi accessibili consiste nella diversificazione delle rotte di approvvigionamento. Negli ultimi anni l'UE ha collaborato con i partner internazionali per diversificare gli approvvigionamenti. Dal 2022 la Commissione ha concluso accordi con Egitto, Israele e Azerbaigian per esportare gas naturale in Europa. L'UE ha inoltre aumentato le importazioni di gas naturale liquefatto (GNL) dall'America settentrionale, dall'Australia, dal Qatar e dall'Africa orientale e attraverso gasdotti dalla Norvegia, dal Regno Unito, dall'Azerbaigian e dall'Africa settentrionale.Grazie ai nostri investimenti nei terminali GNL e negli interconnettori del gas, attualmente ogni paese dell'UE può approvvigionarsi da almeno due fonti e sono possibili flussi inversi tra paesi vicini. Ad esempio, nel maggio 2022 è entrato in funzione l'interconnettore del gas Polonia-Lituania, rafforzando l'opzionalità e la resilienza del mercato baltico del gas. Analogamente, nell'ottobre 2022 è stato attivato l'interconnettore di gas Grecia-Bulgaria, che ha svolto un ruolo chiave nella diversificazione delle forniture di gas nell'Europa sudorientale. Diffondere le energie rinnovabili Oltre a garantire le fonti di approvvigionamento all'estero, dobbiamo utilizzare il più possibile l'energia prodotta sul nostro territorio. L'UE è già leader mondiale nello sviluppo tecnologico delle energie rinnovabili. Nel 2023 la quota di energie rinnovabili nel consumo energetico dell'UE era del 24,5%. Con la revisione della direttiva sulle energie rinnovabili del novembre 2023, i paesi dell'UE hanno concordato un obiettivo complessivo di almeno il 42,5% di energie rinnovabili a livello dell'UE entro il 2030, con l'obiettivo di raggiungere almeno il 45%.Per accelerare la diffusione delle energie rinnovabili, nel dicembre 2022 i paesi dell'UE hanno concordato norme temporanee che consentono procedure semplificate di rilascio delle autorizzazioni. Energia rinnovabilenell'UE24,5%la quota di energie rinnovabili nel consumo energetico dell'UE nel 202342,5%l'obiettivo generale in materia di energie rinnovabili a livello dell'UE entro il 2030 (con l'intento di raggiungere almeno il 45%) Ridurre la bolletta delle famiglie e imprese europee In risposta all'uso dell'energia come arma da parte della Russia, nell'ottobre 2022 i paesi dell'UE hanno concordato un intervento di emergenza per ridurre le bollette energetiche per le famiglie e le imprese europee che comprendeva misure eccezionali:ridurre la domanda di energia elettrica (10% nel complesso, con una riduzione obbligatoria del 5% nelle ore di punta)limitare i ricavi (180 euro per MWh) provenienti dai produttori di energia a basso costo (energia nucleare, lignite, energie rinnovabili) e ridistribuire l'eccedenza ai clientiintrodurre un contributo di solidarietà temporaneo sugli utili in eccesso nei settori del petrolio, del gas, del carbone e della raffinazione, reindirizzando i fondi ai consumatori di energia.Le misure di emergenza sono scadute nel 2023. Nel febbraio 2023 i paesi dell'UE hanno inoltre concordato un meccanismo di correzione del mercato per evitare perturbazioni del mercato energetico e finanziario. In caso di necessità, sarebbe stato attivato automaticamente:se il prezzo mensile del Title Transfer Facility (TTF) avesse superato 180 euro/MWh per 3 giorni lavorativi e se il prezzo TTF fosse stato superiore di 35 euro al prezzo di riferimento per il gas naturale liquefatto (GNL) sui mercati mondiali per gli stessi 3 giorni lavorativi.Il meccanismo è rimasto in vigore fino al gennaio 2025 e non è mai stato necessario attivarlo, grazie a fattori quali il calo strutturale della domanda, l'affidabilità delle importazioni di GNL e di gasdotti da partner fidati e il potenziamento delle infrastrutture di importazione. Piano d'azione per l'energia a prezzi accessibili Tuttavia, i prezzi dell'energia nell'UE rimangono strutturalmente elevati, il che danneggia i cittadini dell'UE e la competitività dell'industria dell'UE. Per questo motivo nel febbraio 2025 la Commissione ha proposto il piano d'azione per un'energia a prezzi accessibili, che definisce misure concrete a breve termine al fine di ridurre i costi energetici per i cittadini, le imprese, le industrie e le comunità di tutta l'UE, completare l'Unione dell'energia, attrarre investimenti e consentirci di essere meglio preparati ad affrontare eventuali crisi energetiche.Ciò consentirà di realizzare risparmi complessivi stimati a 45 miliardi di euro nel 2025, con un aumento progressivo fino a 130 miliardi di euro all'anno entro il 2030 e a 260 miliardi di euro all'anno entro il 2040.Risparmi complessivi stimati 45 miliardi di euronel 2025fino a 130 miliardi di euroogni anno entro il 2030fino a 260 miliardi di euroogni anno entro il 2040 Link correlati REPowerEUPrezzi dell'energia nell'UE You are EU
Nel maggio 2022 la Commissione ha presentato il piano REPowerEU per ridurre rapidamente la dipendenza dell'UE dai combustibili fossili russi, accelerando la transizione pulita e unendo le forze per realizzare un sistema energetico più resiliente con un'autentica Unione dell'energia.Grazie a REPowerEU abbiamo protetto i cittadini e le imprese dell'UE dalle carenze energetiche, abbiamo sostenuto l'Ucraina riducendo le entrate usate dalla Russia per finanziare la guerra e abbiamo accelerato la transizione verso l'energia pulita e prezzi stabili.Nei primi due anni dal suo avvio:abbiamo ridotto del 18% il consumo di gasabbiamo superato la nostra dipendenza dai dazi fossili russiabbiamo garantito l'accesso a un'energia sicura e a prezzi accessibiliabbiamo prodotto per la prima volta più elettricità a partire da energia eolica e solare che dal gasabbiamo incrementato rapidamente il numero gli impianti per le energie rinnovabili.
Un elemento fondamentale per garantire un approvvigionamento energetico sicuro e a prezzi accessibili consiste nella diversificazione delle rotte di approvvigionamento. Negli ultimi anni l'UE ha collaborato con i partner internazionali per diversificare gli approvvigionamenti. Dal 2022 la Commissione ha concluso accordi con Egitto, Israele e Azerbaigian per esportare gas naturale in Europa. L'UE ha inoltre aumentato le importazioni di gas naturale liquefatto (GNL) dall'America settentrionale, dall'Australia, dal Qatar e dall'Africa orientale e attraverso gasdotti dalla Norvegia, dal Regno Unito, dall'Azerbaigian e dall'Africa settentrionale.Grazie ai nostri investimenti nei terminali GNL e negli interconnettori del gas, attualmente ogni paese dell'UE può approvvigionarsi da almeno due fonti e sono possibili flussi inversi tra paesi vicini. Ad esempio, nel maggio 2022 è entrato in funzione l'interconnettore del gas Polonia-Lituania, rafforzando l'opzionalità e la resilienza del mercato baltico del gas. Analogamente, nell'ottobre 2022 è stato attivato l'interconnettore di gas Grecia-Bulgaria, che ha svolto un ruolo chiave nella diversificazione delle forniture di gas nell'Europa sudorientale.
In risposta all'uso dell'energia come arma da parte della Russia, nell'ottobre 2022 i paesi dell'UE hanno concordato un intervento di emergenza per ridurre le bollette energetiche per le famiglie e le imprese europee che comprendeva misure eccezionali:ridurre la domanda di energia elettrica (10% nel complesso, con una riduzione obbligatoria del 5% nelle ore di punta)limitare i ricavi (180 euro per MWh) provenienti dai produttori di energia a basso costo (energia nucleare, lignite, energie rinnovabili) e ridistribuire l'eccedenza ai clientiintrodurre un contributo di solidarietà temporaneo sugli utili in eccesso nei settori del petrolio, del gas, del carbone e della raffinazione, reindirizzando i fondi ai consumatori di energia.Le misure di emergenza sono scadute nel 2023.