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Coronavirus: solidarietà europea in azione

In tutta l'Unione europea paesi, regioni e città tendono la mano ai vicini, aiutando chi ne ha più bisogno. Questa è la solidarietà europea in azione.

Istantanee di solidarietà europea

European Solidarity Tracker

Lo strumento interattivo European Solidarity Tracker (visualizzatore della solidarietà europea) presenta i dati che illustrano la solidarietà tra gli Stati membri e le istituzioni dell'UE.

Sulla base di fonti accessibili al pubblico raccolte da ricercatori associati dell'ECFR e il team Rethink: Europe, lo European Solidarity Tracker ha documentato una fitta rete di assistenza e collaborazione reciproca in tutta Europa e illustrato il ruolo cruciale svolto dall'UE durante tutta la crisi del coronavirus.

Il settore industriale dell'UE interviene per proteggere i cittadini europei

Le imprese europee hanno risposto tempestivamente all'emergenza coronavirus e dimostrato una straordinaria solidarietà nel far fronte comune contro la pandemia per proteggere la salute dei cittadini europei.

In tutta Europa molte imprese si sono attrezzate e hanno riconvertito la loro produzione per soddisfare la domanda di dispositivi di protezione individuale (DPI), disinfettanti e dispositivi medici. Dalle distillerie alle imprese tessili, l'intero comparto industriale ha messo le sue competenze al servizio dei cittadini per produrre, ad esempio, mascherine, camici protettivi, igienizzanti per le mani e ventilatori.

La Commissione ha adottato misure intese a mettere l'industria nelle condizioni idonee per intensificare o riorientare la produzione, anche chiedendo alle organizzazioni europee di normazione di mettere gratuitamente a disposizione di tutti gli interessati le norme relative alle mascherine e altri dispositivi di protezione individuale.

Inoltre, al fine di accelerare l'approvazione dei prodotti essenziali e aiutare le imprese ad adeguare le proprie linee di produzione, la Commissione ha pubblicato orientamenti nei seguenti settori: dispositivi di protezione individuale, igienizzanti senza risciacquo e disinfettanti per le mani, stampa 3D.

26 MAGGIO 2020
L'industria dell'UE unisce le forze per aiutare i cittadini europei

Le informazioni contenute in questo strumento interattivo si basano su fonti accessibili al pubblico. Lo strumento presenta un elenco non esaustivo di esempi che illustrano come il settore industriale dell'UE ha reagito tempestivamente di fronte alla pandemia. Le imprese che desiderano condividere la loro storia possono scriverci all'indirizzo comm-spp-grow-defiatec [dot] europa [dot] eu (comm-spp-grow-defi[at]ec[dot]europa[dot]eu)

Solidarietà europea nella cura dei pazienti

  • Austria

    11 pazienti in terapia intensiva provenienti dall'Italia e 3 dalla Francia sono stati in cura presso ospedali austriaci. "Tenuto conto della drammaticità della situazione si tratta solo di un piccolo contributo, ma è simbolicamente importante dare il nostro sostegno all'Europa" hanno dichiarato le autorità austriache.

  • Belgio

    A seguito della richiesta di assistenza medica inoltrata dalla Slovacchia per la cura di pazienti affetti da COVID-19, il Belgio ha inviato un medico, due infermieri e un capo missione.

  • Danimarca

    A seguito della richiesta di assistenza medica inoltrata dalla Slovacchia per la cura di pazienti affetti da COVID-19, la Danimarca ha inviato un'équipe composta da tre medici e cinque infermieri.

  • Germania

    Città e Länder tedeschi hanno messo le loro strutture di terapia intensiva a disposizione di pazienti gravemente malati provenienti da Italia, Francia, Paesi Bassi, Belgioe Cechia.

    Per l'Italia sono stati riservati 85 posti letto in 10 Stati federali tedeschi. 44 pazienti italiani sono già stati trasferiti in Germania.

    Dalla Francia sono stati trasferiti in Germania 130 pazienti nella primavera del 2020 e diversi altri a novembre.

    Per la Francia sono stati riservati 98 posti letto in terapia intensiva in 10 Stati federali tedeschi. 130 pazienti francesi sono già stati trasferiti in Germania.

    46 pazienti provenienti dai Paesi Bassi sono stati trasferiti in Germania per ricevere le cure necessarie.

    Aerei ed elicotteri dell'aviazione tedesca hanno prelevato i pazienti per sottoporli a terapia intensiva in Germania. Il personale medico della clinica universitaria Jena ha coadiuvato una clinica vicino Napoli, in Campania.

    23 pazienti provenienti dalla provincia di Liegi, in Belgio, sono stati trasferiti in Germania per essere curati.  

    La Baviera ha offerto 100 posti letto ospedalieri a pazienti affetti da COVID-19 provenienti dalla Cechia

  • Grecia

    500 unità mediche mobili cofinanziate dall'UE hanno consentito di eseguire test sui cittadini a domicilio.

  • Italia

    Un'équipe medica di emergenza italiana composta da 10 medici e infermieri ha preparato una missione in Armenia tramite il meccanismo di protezione civile dell'Unione europea.

  • Lussemburgo

    7 pazienti francesi in terapia intensiva provenienti da Mulhouse, in Francia, sono stati trasportati con l'elisoccorso in Lussemburgo per essere curati. Altri 4 sono arrivati da Thionville.

    Il soccorso aereo del Lussemburgo ha rimpatriato altri sei pazienti provenienti dalla regione del Grande Est in Francia, che erano stati ricoverati in terapia intensiva nel Granducato e in Germania

    Aeroambulanze e due elicotteri del soccorso aereo del Lussemburgo sono stati integrati nel servizio medico d'urgenza francese. I mezzi hanno trasportato i pazienti francesi in terapia intensiva ad Amburgo e Dresda, in Germania.

  • Polonia

    Il Centro polacco per gli aiuti internazionali ha inviato una squadra di 15 unità tra personale medico e paramedico certificato dall'OMS in un ospedale da campo di Brescia, in Lombardia, una delle zone più colpite d'Italia.

  • Romania

    Medici e infermieri provenienti da Romania e Norvegia, questi ultimi parte del corpo medico dell'UE, sono stati inviati a Bergamo e Milano. La loro mobilitazione è stata cofinanziata del meccanismo di protezione civile dell'Unione europea e gestita dal Centro di coordinamento della risposta alle emergenze dell'UE

Solidarietà europea nella protezione degli operatori sanitari e dei cittadini

  • UE

    Dal 7 maggio 2020 la Commissione europea ha iniziato a consegnare 1,5 milioni di mascherine a 17 Stati membri e al Regno Unito al fine di proteggere gli operatori sanitari dell'UE. Questa fornitura rappresenta il primo lotto di 10 milioni di mascherine che la Commissione ha acquistato attraverso lo strumento per il sostegno di emergenza. Le mascherine sono state consegnate nelle sei settimane successive agli Stati membri e alle regioni che ne avevano bisogno in lotti settimanali da 1,5 milioni di unità . 

    Dopo le prime consegne di circa 330 000 mascherine protettive a Italia, Spagna e Croazia, altri lotti di mascherine sono stati consegnati anche alla Lituania (20 000), alla Macedonia del Nord (10 000) e al Montenegro (10 000) nell'ambito del meccanismo di protezione civile dell'UE. La riserva di attrezzature mediche rescEU è interamente finanziata dal bilancio dell'UE. Germania e Romania sono stati i primi Stati membri a ospitare la riserva rescEU, seguiti a settembre da Danimarca, Grecia, Ungheria e Svezia.

    Il 18 giugno 2020 un'operazione pilota ha permesso di consegnare con successo oltre sette tonnellate di dispositivi di protezione individuale alla Bulgaria. Il carico comprendeva oltre 500 000 mascherine protettive, acquistate dalla Bulgaria, i cui costi di trasporto sono stati sostenuti dall'UE.

    Il 7 luglio 2020 l'UE ha consegnato altre 65 000 mascherine a Croazia, Montenegro, Macedonia del Nord e Serbia, oltre a quelle già consegnate attraverso la riserva strategica di rescEU.

    Nella prima settimana di agosto altri lotti di mascherine protettive sono stati distribuiti a Croazia, Montenegro e Macedonia del Nord dalla riserva comune di rescEU. In ottobre sono stati consegnati al Montenegro e alla Macedonia del Nord oltre 130 000 camici e mascherine protettive per uso medico, che vanno ad aggiungersi alle 520 000 mascherine già consegnate dalla riserva rescEU e all'assistenza in natura fornita ai paesi bisognosi tramite il meccanismo di protezione civile dell'UE.

    A seguito di una richiesta inviata dalla Francia tramite il meccanismo di protezione civile dell'UE, ad ottobre e novembre 2020 sono stati consegnati due lotti di 2 milioni di guanti chirurgici offerti dalla Norvegia.

    Il 22 ottobre l'UE ha inviato alla Cechia un primo lotto di 30 ventilatori provenienti dalla scorta comune europea di attrezzature mediche, rescEU. Grazie ai contributi dei Paesi Bassi e dell'Austria, è stato possibile rispondere pienamente alla richiesta della Cechia di 150 ventilatori.

    Il meccanismo di protezione civile dell'UE ha inoltre coordinato l'invio in Azerbaigian di un'équipe medica di emergenza italiana, composta da sei medici esperti, per sostenere le autorità sanitarie locali nella lotta al coronavirus.

    Nel gennaio 2021 le riserve mediche di rescEU ospitate da Grecia e Germania hanno consentito di consegnare 107 000 mascherine protettive alla Macedonia del Nord e 78 000 al Montenegro. La Macedonia ha ricevuto anche 35 000 camici protettivi e 140 000 tute, mentre al Montenegro sono stati consegnati 15 000 camici medici.

    Nel febbraio 2021, a seguito di una richiesta di assistenza da parte della Moldova, la Romania ha inviato 1,5 milioni di mascherine chirurgiche, 100 000 mascherine FFP3, 100 000 tute protettive e 100 000 guanti. Nel febbraio 2021 la riserva medica rescEU ospitata dalla Grecia ha consentito di consegnare alla Serbia 600 000 mascherine protettive FFP2 e 650 000 paia di guanti.

    Durante la pandemia il meccanismo di protezione civile dell'UE ha risposto a 25 richieste e fornito dispositivi di protezione individuale, medicinali ed esperti sanitari.

  • Lettonia

    La Lettonia ha fornito 478 500 mascherine all'Estonia nell'ambito del meccanismo di protezione civile dell'UE.

    Sempre nel quadro del meccanismo, ha offerto 60 000 mascherine alla Lituania.

  • Austria

    L'Austria ha trasportato in Italia 1,5 milioni di mascherine.

    Ha inoltre fornito oltre 3 360 litri di disinfettante medico all'Italia tramite il meccanismo di protezione civile dell'UE.

    L'Austria ha provveduto a inviare guanti e disinfettante in Croazia, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Moldova e Albania tramite il meccanismo di protezione civile dell'UE. Sempre grazie al meccanismo, la Macedonia del Nord ha potuto ottenere strutture abitative e articoli sanitari, mentre la Serbia ha ricevuto coperte, materassi e tende per i migranti che si trovano nel paese. L'Austria ha inoltre messo a disposizione delle autorità greche 181 container utilizzabili a scopo abitativo o come strutture di assistenza sanitaria mobili per i campi di migranti. 

    Infine ha inviato 15 ventilatori alla Cechia e ha offerto 30 dispositivi di ossigenoterapia nasale ad alto flusso attraverso il meccanismo di protezione civile dell'UE.

  • Cechia

    La Cechia ha offerto 10 000 tute di protezione all'Italia e altre 10 000 alla Spagna

    La Cechia ha inoltre inviato alloggi, servizi sanitari e articoli non alimentari in Grecia per rifugiati e migranti a rischio di coronavirus attraverso il meccanismo di protezione civile dell'UE. Nel gennaio 2021 la Cechia ha spedito 126 000 mascherine e 5 000 tute alla Macedonia del Nord.

  • Danimarca

    Tramite il meccanismo di protezione civile dell'UE la Danimarca ha inviato container ad uso abitativo personalizzati e assistenza medica alla Grecia per rifugiati e migranti a rischio di coronavirus.  Ha inoltre offerto ventilatori medici all'Italia e dispositivi di protezione alla Georgia.

  • Estonia

    Tramite il meccanismo di protezione civile dell'UE l'Estonia ha offerto disinfettante, coperte e biancheria da letto alla Macedonia del Nord, al Montenegro e alla Georgia.

  • Francia

    La Francia ha donato 1 milione di mascherine all'Italia e 20 000 tute di protezione. Ha inoltre inviato container ad uso abitativo personalizzati e assistenza medica alla Grecia per rifugiati e migranti a rischio di coronavirus attraverso il meccanismo di protezione civile dell'UE. Nel gennaio 2021 la Francia ha spedito alla Mongolia 400 maschere ad ossigeno, 200 cannule nasali, generatori e altri articoli correlati.

  • Germania

    La Germania ha consegnato all'Italia 7,5 tonnellate di attrezzature mediche, tra cui ventilatori e maschere anestetiche. Ha inoltre inviato 50 ventilatori alla Spagna e 25 alla Francia.

  • Ungheria

    L'Ungheria ha consegnato oltre 1 700 000 mascherine, 200 000 guanti e altre attrezzature di vario tipo a numerosi paesi, tra cui Croazia, Slovenia, Romania, Slovacchia, Italia, Serbia, Macedonia del Nord, Albania, Bosnia-Erzegovina e Montenegro.

  • Lussemburgo

    Il Lussemburgo ha inviato 1 440 kg di materiale alla Spagna per fabbricare tute protettive per il personale medico; ha inoltre coadiuvato la consegna di 100 tonnellate di attrezzature mediche dalla Cina alla Lituania.

  • Paesi Bassi

    Tramite il meccanismo di protezione civile dell'UE i Paesi Bassi hanno inviato container ad uso abitativo personalizzati e assistenza medica alla Grecia per rifugiati e migranti a rischio di coronavirus.

    Sempre nel quadro del meccanismo di protezione civile hanno anche spedito 105 ventilatori alla Cechia.

  • Polonia

    La Polonia ha offerto disinfettante, mascherine chirurgiche, visiere e altri dispositivi di protezione individuale alla Moldova e all'Ucraina.

  • Slovacchia

    La Slovacchia ha inviato mascherine e disinfettante all'Italia e attraverso il meccanismo di protezione civile dell'UE ha offerto ambulanze, mascherine, disinfettante e coperte all'Ucraina.

European solidarity in bringing people home*

  • EU

    Since the beginning of the outbreak, on board of over 360 repatriation flights facilitated and co-financed by the EU Civil Protection Mechanism, over 90,000 stranded EU citizens were brought home. One in three passengers repatriated were European citizens from a different nationality than the country organising the repatriation flight.

    Many more intra-European flights, also outside the EU Civil Protection Mechanism, but chartered directly by Member States, are brought citizens home daily.

  • Austria

    Austria repatriated citizens of 25 EU Member States on flights organized by Austria from Argentina, Australia, Chile, Cuba, Dominican Republic, Egypt, Indonesia, Malaysia, Maldives, Mauritius, Mexico, Morocco, Peru, Philippines, South Africa, Spain, Thailand, Tunisia, UK, US, Vietnam. 

  • Belgium

    Belgium repatriated citizens of 20 EU countries.

  • Czechia

    Czechia repatriated hundreds of citizens of 22 EU countries.

  • Denmark

    Denmark brought back citizens of other EU countries on a flight from Mali, also carrying humanitarian aid on the outbound flight.

  • Finland

    Finland brought home citizens of 10 EU countries.

  • France

    France repatriated citizens of 26 EU countries. A flight from Wuhan, China, in early February carried 64 French citizens and 135 other EU citizens.

  • Germany

    Germany repatriated thousands of citizens from all other EU countries.

  • Hungary

    Hungary has brought home citizens from four EU countries. 

  • Ireland

    Ireland brought back home citizens from 17 EU countries.

  • Italy

    Italy repatriated citizens from six Member States from Tokyo, Japan.

  • Latvia

    Latvia brought home citizens from four EU countries.

  • Lithuania

    Lithuania brought home citizens from eight EU countries

  • Luxembourg

    Luxembourg repatriated citizens of 14 EU countries. A flight from Cabo Verde on 25 March carried just 20 Luxembourgish citizens and 131 other EU citizens.

  • Portugal

    Portugal  brought home hundreds of citizens from 17 EU countries.

  • Spain

    Spain has brought home more than 600 European citizens from 19 EU countries.

  • Sweden

    Sweden has brought home citizens from 15 EU countries.

Molti altri cittadini dell'UE sono stati rimpatriati con voli europei anche al di fuori del meccanismo di protezione civile dell'UE. Ad esempio:

  • Croazia

    la Croazia ha rimpatriato cittadini di 5 Stati membri.

  • Danimarca

    Un volo danese ha riportato a casa 105 cittadini danesi e altri 179 europei dalle Filippine; ha inoltre contribuito al rimpatrio di 324 cittadini europei su 4 voli speciali provenienti da Marocco, Italia, Filippine e Perù.

  • Germania

    La Germania ha aiutato a 600 cittadini estoni, lettoni e lituani a tornare a casa in traghetto.

  • Ungheria

    L'Ungheria ha rimpatriato cittadini di 6 paesi dell'UE.

  • Lituania

    La Lituania ha contribuito a rimpatriare oltre 400 cittadini di 6 paesi dell'UE dal Vietnam, dalla Thailandia, dall'Indonesia e dall'America del Sud.

  • Paesi Bassi

    I Paesi Bassi hanno rimpatriato oltre 230 cittadini di vari paesi dell'UE da Spagna, Portogallo, Gambia, Capo Verde, Perù e Turchia.

  • Polonia

    La compagnia aerea polacca LOT ha contribuito a rimpatriare cittadini di 18 paesi dell'UE. La Polonia ha offerto a cittadini dell'Estonia, della Lettonia e della Lituania traghetti e treni dedicati per garantire loro il rientro sicuro in patria. La Polonia ha inoltre organizzato 18 convogli di oltre 800 veicoli, scortati dalla polizia polacca, per aiutare oltre 2 000 cittadini di Estonia, Lettonia e Lituania a tornare a casa sani e salvi.

  • Portogallo

    Il Portogallo ha contribuito a rimpatriare centinaia di cittadini di 15 paesi dell'UE.

  • Slovacchia

    La Slovacchia ha organizzato un volo dagli Stati Uniti, con il quale sono stati rimpatriati 300 cittadini di 4 Stati membri dell'UE. 

*19 Stati membri dell'UE hanno utilizzato il meccanismo di protezione civile dell'UE nelle loro attività di rimpatrio. Sono riportati anche atti di solidarietà bilaterale volti a rimpatriare cittadini espressamente segnalati alla Commissione.

Clausola di esclusione della responsabilità: gli esempi indicati in questa pagina non sono esaustivi. I dati si basano su quelli più recenti forniti dagli Stati membri dell'UE nell'ambito del sistema comune di comunicazione e informazione in caso di emergenza (CECIS). Pur impegnandosi a mantenere tali dati aggiornati, la Commissione non si assume responsabilità di alcun tipo, esplicito o implicito, circa la completezza e l'esattezza delle informazioni contenute nella pagina.

Solidarietà europea a sostegno dei richiedenti asilo

Dall'inizio della pandemia la Commissione ha aiutato la Grecia a proteggere le persone vulnerabili dal rischio di contrarre il virus ed evitare una crisi sanitaria nei campi profughi. Inoltre, è stata fornita una risposta immediata per prevenire la diffusione del coronavirus nelle isole del Mar Egeo, dove sono ubicati i centri di accoglienza e identificazione.

In linea con l'impegno assunto all'inizio di marzo dalla presidente von der Leyen durante la sua visita in Grecia, 350 milioni di euro sono stati immediatamente erogati per sostenere 5 progetti di gestione dei flussi migratori nell'ambito dell'assistenza di emergenza. Questi progetti hanno consentito la continuità dell'assistenza in termini di capacità di accoglienza nella Grecia continentale e sulle isole, fornendo alloggi e sostegno.

Altri 350 milioni di euro in assistenza finanziaria sono stati messi a disposizione nel mese di aprile 2020. Gli ulteriori finanziamenti hanno sostenuto, fra l'altro, il potenziamento della capacità di accoglienza sulle isole greche, la fornitura di servizi e prodotti di emergenza (ad esempio generi alimentari e non) nei nuovi campi, l'impiego di équipe mediche supplementari, una maggiore assistenza al servizio greco per l'asilo e l'invio di guardie di frontiera e di agenti di polizia alle frontiere esterne della Grecia.