Un'Europa sociale forte è il fondamento della prosperità
I cittadini e le imprese dell'UE possono prosperare solo se l'economia è al loro servizio. Un'Europa sociale forte rappresenta la base necessaria per raggiungere la prosperità, il benessere e un'economia equa e competitiva. A tal fine sarà fondamentale disporre di una forza lavoro qualificata, che sappia sfruttare l'innovazione e che sia in grado di adattarsi alla transizione ecologica e digitale.
Negli ultimi quattro anni, l'Unione europea ha dovuto affrontare sfide senza precedenti, che hanno avuto un profondo impatto in termini di occupazione, istruzione, economia, sistemi previdenziali e vita sociale, inasprendo ostacoli e disuguaglianze. Nonostante l'ondata di shock socioeconomici, l'UE si è dimostrata resiliente e, grazie anche all'azione risoluta degli Stati membri, ha registrato tassi di disoccupazione ai minimi storici e un aumento dell'occupazione.
L'Unione europea sta costruendo un'economia equa, inclusiva, pronta a offrire opportunità e a rispondere alle esigenze di tutti i cittadini dell'UE.
Costruire un'Europa più giusta
Il pilastro europeo dei diritti sociali si basa su 20 principi e diritti fondamentali necessari a garantire mercati di lavoro e sistemi previdenziali più equi e più efficienti. Il piano d'azione, presentato nel 2021, ci ha guidato verso la concretizzazione di questi principi a vantaggio dei cittadini ed è incentrato sulle seguenti misure:
- creare posti di lavoro migliori e più numerosi
- consentire alle persone di sviluppare le competenze necessarie per potersi affermare sul piano professionale
- garantire la parità di accesso alle opportunità
- combattere la povertà e creare una società più inclusiva.
Per continuare a conseguire risultati concreti e duraturi a beneficio di tutta l'UE, la Commissione ha fissato tre obiettivi principali per il 2030:
Fonte: Il piano d'azione del pilastro europeo dei diritti sociali
Al vertice sociale di Porto del 2021 i capi di Stato e di governo dei paesi dell'UE hanno confermato l'impegno a raggiungere questi tre obiettivi. Ciascun paese ha quindi presentato il proprio contributo nazionale per realizzarli.
Investire nelle competenze e nell'istruzione
Con l'avvento della transizione ecologica e digitale, affiorano nuove richieste di competenze in Europa. Ad esempio, la transizione ecologica sta creando nuovi posti di lavoro in settori quali la produzione di energia eolica e solare, i veicoli elettrici e le pompe di calore.
Per una crescita e una competitività sostenibili nel lungo periodo è importante disporre di una forza lavoro con le competenze necessarie.
Fonte: Anno europeo delle competenze - Fatti e cifre
Ciononostante, la carenza di manodopera e il divario di competenze continuano a destare preoccupazione e si riscontrano in particolare negli ambiti dell'edilizia, dell'assistenza sanitaria, della scienza, della tecnologia, dell'ingegneria e della matematica. Le donne sono sottorappresentate nelle professioni e negli studi in campo tecnologico: solo 1 esperto informatico su 5 e 1 laureato in scienze, tecnologia, ingegneria e matematica (STEM) su 3 sono donne.
Per far fronte a simili carenze e sostenere la duplice transizione, il 2023 è stato proclamato l'Anno europeo delle competenze ed è inteso ad emancipare la forza lavoro e la società colmando il fabbisogno di qualifiche nell'Unione europea e promuovendo l'agenda dell'UE per le competenze. Inoltre aiuta le persone ad acquisire le competenze necessarie per impieghi di qualità e assiste le imprese, in particolare le piccole e medie imprese (PMI), ad affrontare la carenza di personale qualificato.
Uno dei principali risultati dell'Anno europeo delle competenze è il piano d'azione per far fronte alla carenza di manodopera e di competenze, presentato dalla Commissione nel marzo 2024. Il piano delinea le principali misure, articolate in cinque settori, che l'UE, gli Stati membri e le parti sociali dovrebbero adottare a breve e medio termine.
Nel febbraio 2019 Renata ha deciso di cambiare completamente la sua vita. Dopo aver lavorato per 13 anni senza alcuna prospettiva di promozione, ha lasciato il suo lavoro per intraprendere una nuova carriera: "Volevo diventare un operatore sanitario ma, con una laurea in economia, ho pensato fosse troppo tardi per cambiare carriera lavorativa".
Malgrado i suoi dubbi iniziali, si è iscritta al corso di assistenza socio-sanitaria che le ha fornito una formazione specifica. Durante questo programma, Renata ha completato un tirocinio presso l'ospedale St. James di Dublino, dove le è stato offerto il lavoro dei suoi sogni, il tutto grazie alle nuove competenze e conoscenze acquisite.
Il diritto alla formazione e all'apprendimento permanente dovrebbe essere una realtà concreta per tutti in Europa, sia nelle città che nelle zone remote e rurali. Le imprese hanno bisogno di figure professionali con le competenze necessarie ad affrontare con successo la transizione verde e digitale, così come le persone devono poter ricevere un'istruzione e una formazione adeguate per potersi realizzare.
Per rispondere alle esigenze in materia di competenze e istruzione, la Commissione ha varato:
Trovare opportunità lavorative per i giovani
I giovani spesso fanno fatica a trovare il loro primo lavoro. L'UE aiuta i giovani a ottenere posti di lavoro qualitativamente validi attraverso finanziamenti e iniziative, tra cui il rafforzamento della garanzia per i giovani, nell'ambito del pacchetto di sostegno all'occupazione giovanile. Dal 2013 circa 50 milioni di ragazzi hanno partecipato ai programmi della garanzia per i giovani ottenendo la possibilità di svolgere un lavoro, un apprendistato, un tirocinio, o un corso di istruzione e formazione continua.
Creare posti di lavoro migliori e più numerosi
Sostegno ai cittadini e alle imprese durante la pandemia
La pandemia ha avuto pesanti ripercussioni sulle persone, sulla società e sull'economia. Attraverso misure e iniziative economiche di emergenza volte ad aiutare i lavoratori e i datori di lavoro durante la crisi COVID-19, la Commissione ha adottato provvedimenti immediati e ha mobilitato finanziamenti dell'UE. Inoltre ha istituito lo strumento europeo di sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione nello stato di emergenza (SURE) per aiutare gli Stati membri a proteggere i posti di lavoro e le imprese e tutelare i cittadini dal rischio di disoccupazione e perdita di reddito.
Grazie a SURE:
Fonte: SURE
Iniziative come SURE sono state fondamentali per ridurre l'impatto socioeconomico negativo della pandemia e, concretamente, il programma ha salvato circa 1,5 milioni di persone dalla disoccupazione nel 2020 e rafforzato la resilienza dell'UE in risposta a crisi senza precedenti.
In che modo i cittadini e le imprese beneficiano dei finanziamenti dell'UE
NextGenerationEU e il dispositivo per la ripresa e la resilienza sono al centro del bilancio dell'UE e illustrano in che modo la spesa dell'UE apporta benefici all'intera Unione europea. Questi fondi favoriscono la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva attraverso il sostegno all'imprenditorialità, alla competitività e all'industrializzazione.
Il bilancio dell'UE contribuisce a creare posti di lavoro e sostiene progetti in diversi settori, tra cui la sanità, l'istruzione, i trasporti e le infrastrutture energetiche. Ad esempio, i programmi della politica di coesione dell'UE prevedono la creazione di 1,3 milioni di posizioni lavorative in più nell'UE entro il 2027. Appartiene a questa politica anche il Fondo sociale europeo plus (FSE+), il principale strumento dell'UE per investire nelle persone, costruire un'Europa più sociale e inclusiva e portare avanti il pilastro europeo dei diritti sociali; aiuta a elaborare le politiche in materia di occupazione, questioni sociali, istruzione e competenze in tutta l'UE e contribuisce a ridurre le disparità sociali ed economiche tra gli Stati membri e le regioni.
I finanziamenti dell'UE sono disponibili attraverso vari programmi, tra cui InvestEU, che promuove gli investimenti sostenibili, l'innovazione e la creazione di posti di lavoro. Le piccole imprese e i progetti possono accedere alle opportunità di investimento tramite il portale InvestEU. Molte imprese di tutta l'Unione europea hanno già ricevuto finanziamenti.
Salari minimi adeguati nell'UE
La Commissione si batte per un salario equo e vitale per tutti i lavoratori dell'UE. Nell'ottobre 2022 l'UE ha adottato una direttiva che istituisce un quadro per garantire salari minimi adeguati in tutta l'UE, promuovendo al contempo la contrattazione collettiva e il dialogo sociale. Assicurarsi che i posti di lavoro forniscano un salario adeguato è essenziale per garantire condizioni di vita e di lavoro dignitose ai lavoratori e alle loro famiglie, per costruire economie eque e resilienti e sostenere una crescita inclusiva.
Migliorare le condizioni di lavoro dei lavoratori delle piattaforme digitali
Tutti i lavoratori dell'UE dovrebbero godere dei diritti del lavoro e delle prestazioni sociali che gli spettano. Nel dicembre 2021 la Commissione ha proposto una direttiva per migliorare le condizioni di lavoro delle persone che lavorano tramite piattaforme digitali. Queste nuove misure contribuiranno a determinare con esattezza lo status occupazionale di chi lavora su piattaforme digitali, consentendo loro di beneficiare dei loro diritti in materia di lavoro. Inoltre l'uso di algoritmi nella gestione delle risorse umane sarà regolamentato e reso più trasparente per assicurare che i lavoratori siano informati in merito all'impiego di sistemi decisionali e di monitoraggio automatizzati per quanto riguarda la loro assunzione, le loro condizioni di lavoro e i loro proventi.
Attraverso queste nuove norme, l'UE s'impegna a dare priorità all'equità, alla responsabilità e alla salvaguardia dei diritti dei lavoratori in questo panorama digitale in continua evoluzione.
Il 31 gennaio 2024 la Commissione europea, la presidenza belga del Consiglio dell'UE e le parti sociali europee hanno firmato una dichiarazione in occasione del vertice delle parti sociali di Val Duchesse, impegnandosi a rafforzare il dialogo sociale nell'UE.
Insieme puntano ad affrontare le principali sfide delle nostre economie e dei nostri mercati del lavoro, rispondendo in particolare al fabbisogno di manodopera e competenze. Si sono inoltre impegnate a migliorare le condizioni di lavoro, favorire l'inserimento di un maggior numero di persone nel mercato del lavoro e agevolare il riconoscimento delle qualifiche.
Garantire la parità di accesso alle opportunità
Parità di retribuzione ed equilibrio tra vita privata e professionale
La parità di retribuzione per uno stesso lavoro è uno dei principi fondanti dell'UE e far fronte al divario retributivo di genere è una priorità della strategia per la parità di genere 2020-2025. Attraverso le norme dell'UE in materia di trasparenza retributiva, l'UE rafforza il principio della parità di retribuzione tra uomini e donne per uno stesso lavoro.
L'UE è anche impegnata a sostenere l'equilibrio tra vita privata e professionale attraverso la direttiva sull'equilibrio tra attività professionale e vita familiare che incoraggia un'equa ripartizione delle responsabilità assistenziali e lavorative tra donne e uomini e, al tempo stesso, fornisce ulteriori diritti come la modalità di lavoro flessibile.
Fonte: Scheda informativa sui nuovi diritti in materia di equilibrio tra vita privata e professionale
Rafforzare salute e sicurezza sul luogo di lavoro
Tra i settori in cui l'UE ha avuto maggiore impatto figura quello della salute e sicurezza sul lavoro; condizioni di lavoro dignitose consentono di avere una forza lavoro sana e sostenibile. Nel quadro strategico in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro 2021-2027 la Commissione ha adottato per la prima volta un approccio "zero vittime" (vision zero) per eliminare del tutto i decessi correlati al lavoro. In particolare, ha presentato cinque proposte per proteggere i lavoratori da tumori e altre malattie gravi sul posto di lavoro, riducendo significativamente l'esposizione a sostanze come l'amianto e il piombo.
Il vertice sulla salute e la sicurezza sul lavoro del maggio 2023 ha confermato l'efficacia del quadro strategico dell'UE, identificando questioni di crescente preoccupazione che richiedono ulteriore attenzione, tra cui i rischi psicosociali e la salute mentale sul lavoro, oltre agli effetti dei cambiamenti climatici.
Migliorare l'accesso delle persone disabili alle opportunità
Nell'UE circa 87 milioni di persone presentano una qualche forma di disabilità. Le persone disabili incontrano notevoli ostacoli in campi quali l'istruzione, la formazione, l'occupazione, la protezione sociale, gli alloggi e la sanità. Sebbene l'UE abbia contribuito in modo significativo a migliorarne l'accessibilità, servono ulteriori progressi. Per aumentare le pari opportunità nell'UE, la Commissione ha adottato una nuova strategia per i diritti delle persone con disabilità 2021-2030 che tiene conto delle diverse sfaccettature della disabilità e si prefigge di dare alle persone con disabilità gli strumenti per poter partecipare pienamente alla società e all'economia.
Nell'ambito di questa strategia, nel 2022 è stato adottato un pacchetto di misure sull'occupazione delle persone con disabilità. Poiché nell'UE è occupata solo la metà dei 42,8 milioni di persone disabili in età lavorativa, tali iniziative da un lato forniscono orientamenti ai datori di lavoro e alle autorità pubbliche mentre, dall'altro, aiutano un maggior numero di persone con disabilità ad accedere al mercato del lavoro.
A seguito della proposta della Commissione del settembre 2023, il Parlamento e il Consiglio hanno raggiunto un accordo sull'introduzione di una carta europea standardizzata della disabilità e sul miglioramento del contrassegno europeo di parcheggio.
Combattere la povertà e creare una società più inclusiva
Un reddito minimo adeguato che garantisca l'inclusione attiva
Tutti meritano di vivere una vita dignitosa in tutte le sue fasi. La povertà e l'emarginazione sociale sono ostacoli a questo diritto e noi, in quanto società, dobbiamo trovare il modo di superarli. Ciò significa creare solide reti di sicurezza sociale che forniscano un adeguato sostegno al reddito delle persone che ne hanno estremo bisogno. Significa anche garantire un accesso effettivo ai servizi abilitanti ed essenziali e aiutare coloro che possono lavorare a inserirsi nel mercato del lavoro. Nel gennaio 2023 l'UE ha adottato una raccomandazione per sostenere gli Stati membri nel conseguimento di tali obiettivi.
Porre fine al fenomeno dei senzatetto
La difficoltà di accedere ad alloggi a prezzi abbordabili desta crescente preoccupazione in tutta l'UE. Il 21 giugno 2021, in occasione di una conferenza ad alto livello tenutasi a Lisbona, i leader europei hanno lanciato la piattaforma europea per la lotta contro la mancanza di una fissa dimora e firmato una dichiarazione per facilitare la raccolta di dati e lo scambio di buone pratiche al fine di ridurre drasticamente il fenomeno dei senzatetto.
Spezzare il circolo vizioso della povertà infantile
Nessun bambino dovrebbe essere costretto a vivere in condizioni di povertà in Europa. Per garantire che i minori a rischio di povertà ed emarginazione sociale abbiano effettivamente accesso a servizi essenziali come l'assistenza sanitaria e l'istruzione, l'UE ha adottato la strategia dell'UE sui diritti dei minori e la garanzia europea per l'infanzia.
La garanzia europea per l'infanzia mira a spezzare il circolo vizioso della povertà e dell'emarginazione sociale tra le generazioni assicurando che gli Stati membri forniscano un accesso gratuito ed effettivo ai minori bisognosi di:
- educazione e cura della prima infanzia
- istruzione e attività scolastiche
- almeno un pasto sano per ogni giorno di scuola
- assistenza sanitaria.
Il Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD) sostiene le famiglie vulnerabili in Irlanda attraverso l'iniziativa "School Stationery Kits".
Ad oggi sono stati distribuiti oltre 120 000 kit di cancelleria scolastica ai bambini dei beneficiari degli aiuti alimentari del FEAD, ai richiedenti asilo (nell'ambito del programma internazionale per la protezione dei rifugiati) e a coloro che vivono nei centri di accoglienza di emergenza per senzatetto. Nel 2020 l'ambito di applicazione dell'iniziativa è stato ampliato per garantire il sostegno alle famiglie rom, alle comunità nomadi e ad alcune delle scuole più svantaggiate del centro di Dublino.
Prossime tappe
Anche se negli ultimi anni sono stati compiuti progressi significativi verso la creazione di un'Europa più sociale, molto resta ancora da fare.
Per garantire il rispetto della tabella di marcia, nel 2025 la Commissione riesaminerà il piano d'azione sul pilastro europeo dei diritti sociali. Il riesame consentirà di definire le prossime misure da adottare per conseguire gli obiettivi per il 2030 e dare piena attuazione ai principi del pilastro europeo dei diritti sociali.