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Sostegno all'occupazione e all'economia durante la pandemia di coronavirus

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La pandemia di COVID-19 è stato uno shock violento per l'economia europea e mondiale. La crisi del coronavirus ha costituito una sfida per l'economia europea e per le condizioni di vita dei cittadini. Durante questa crisi sanitaria è stato fondamentale proteggere i settori critici dell'economia, le imprese e i lavoratori.

La Commissione ha adottato misure immediate per attenuare l'impatto economico della pandemia, sia autorizzando un'azione forte da parte degli Stati membri sia attraverso misure e iniziative economiche di emergenza per aiutare i lavoratori e i datori di lavoro e sostenere l'economia durante la crisi. Mentre faceva fronte alle esigenze immediate, la Commissione ha risposto allo shock economico con un piano di ripresa senza precedenti, che prevedeva investimenti e riforme: NextGenerationEU, adottato insieme al bilancio pluriennale dell'UE per il periodo 2021-2027.

Proteggere le imprese e i posti di lavoro

La Commissione ha messo in atto misure e strumenti per proteggere i posti di lavoro e i lavoratori colpiti dalla pandemia di COVID-19.

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Strumento europeo di sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione nello stato di emergenza (SURE), inteso a preservare il reddito dei lavoratori e a sostenere le imprese.
Dal 2020 ha fornito sostegno a circa 31,5 milioni di dipendenti e a oltre 2,5 milioni di imprese in 19 Stati membri beneficiari.

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Misure dell'UE per promuovere l'occupazione giovanile e responsabilizzare i giovani come motori di un'economia digitale e verde.
Il sostegno ha già dato luogo a un rafforzamento della garanzia per i giovani, a una modernizzazione del quadro europeo per l'istruzione e la formazione professionale e a un rinnovato slancio per gli apprendistati. Dal 2014 il sistema di garanzia per i giovani ha aiutato oltre 36 milioni di giovani a ricevere un'offerta di lavoro, a proseguire gli studi o a svolgere un apprendistato o un tirocinio.

Two men working in a factory.

Trasformare i principi del pilastro in azioni concrete per i cittadini.
Il piano comprende obiettivi principali per l'UE da conseguire entro il 2030, vale a dire l'occupazione di almeno il 78% delle persone di età compresa tra i 20 e i 64 anni, la garanzia che il 60% di tutti gli adulti partecipi ogni anno ad attività di formazione e la riduzione del numero di persone a rischio di povertà o di esclusione sociale di almeno 15 milioni.

Proteggere le piccole e medie imprese

Le ripercussioni economiche della crisi del coronavirus sull'economia europea sono state diverse a seconda dei settori e delle imprese.

Per sostenere le piccole e medie imprese (PMI), la spina dorsale dell'economia dell'UE, la Commissione ha elaborato un pacchetto completo di misure insieme al gruppo Banca europea per gli investimenti, con il sostegno del Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS). Ad esempio, 714 milioni di euro provenienti dal FEIS sono stati riassegnati allo strumento di garanzia dei prestiti del programma COSME. Ciò ha consentito al Fondo europeo per gli investimenti (FEI) di incentivare le banche a fornire liquidità alle PMI colpite dalla crisi del coronavirus. Agli utenti dello strumento è stata concessa maggiore flessibilità e il tasso di garanzia è stato aumentato dal 50 all'80%.

A fine dicembre 2022 il sostegno aveva contribuito a fornire liquidità a oltre 180 000 piccole e medie imprese in tutta Europa, incentivando le banche locali a fornire oltre 10 miliardi di euro di finanziamenti di liquidità nell'ambito della misura COVID del COSME.

Sostegno alle regioni e alle comunità locali attraverso la coesione e gli investimenti

Le comunità nazionali, regionali e locali sono state in prima linea nel contrastare la pandemia e le sue conseguenze. Nel giro di poche settimane la Commissione ha modificato le norme della politica di coesione per fornire maggiore flessibilità, liquidità e semplificazione agli Stati membri attraverso due iniziative di investimento: l'Iniziativa di investimento in risposta al coronavirus (CRII) e l'Iniziativa di investimento in risposta al coronavirus Plus (CRII+). Gli Stati membri avevano la facoltà di riassegnare i finanziamenti non spesi della politica di coesione ai settori che ne avevano più bisogno: assistenza sanitaria, sostegno alle imprese e protezione dei gruppi vulnerabili. Il valore di queste azioni ha raggiunto i 13 miliardi di euro solo nei primi 6 mesi, fino ai 24 miliardi di euro attuali. Le misure hanno contribuito a mantenere a galla le imprese durante i confinamenti, a fornire attrezzature mediche agli ospedali e a garantire che le persone in situazioni svantaggiate ricevessero tutto il sostegno medico e sociale di cui avevano bisogno.

NextGenerationEU ha rafforzato la politica di coesione con ulteriori 50 miliardi di euro attraverso il nuovo programma REACT-EU, destinati alla ripresa dalla pandemia prestando nel contempo particolare attenzione alle priorità verdi e digitali. REACT-EU ha contribuito a rilanciare le imprese, a far progredire la ricerca e lo sviluppo scientifici e a rendere accessibili istruzione, formazione e sostegno al lavoro per coloro che ne avevano bisogno. Nei primi tre mesi la Commissione aveva già approvato oltre l'80% dei finanziamenti disponibili per il 2021.

Iniziative a lungo termine a sostegno della ripresa

Parallelamente all'introduzione di misure volte ad attenuare l'impatto economico della pandemia, la Commissione ha proposto il pacchetto NextGenerationEU, il programma dell'UE per uscire più forte e resiliente dalla crisi della pandemia.

Il dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF) è uno strumento temporaneo che costituisce il fulcro di NextGenerationEU. Attraverso l'RRF la Commissione raccoglie fondi mediante prestiti contratti sui mercati dei capitali, emettendo obbligazioni a nome dell'UE. I fondi vengono poi messi a disposizione degli Stati membri per attuare riforme e investimenti ambiziosi che

  • rendano le loro economie e le loro società più sostenibili, resilienti e preparate alle transizioni verde e digitale, in linea con le priorità dell'UE

  • affrontano le sfide individuate nelle raccomandazioni specifiche per paese nell'ambito del semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche e sociali.

L'RRF è inoltre fondamentale per l'attuazione del piano REPowerEU, la risposta della Commissione alle difficoltà socioeconomiche e alle tensioni sul mercato energetico mondiale causate dall'invasione dell'Ucraina da parte della Russia.

Sia il bilancio pluriennale dell'UE che NextGenerationEU, con il sostegno del dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF), sono stati adottati nel dicembre 2020. Ad agosto 2023 erano stati erogati complessivamente 153 miliardi di euro, sui 723 miliardi di euro (a prezzi 2022) disponibili nell'ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza.

I progetti finanziati attraverso il dispositivo per la ripresa e la resilienza stanno producendo risultati tangibili per le economie degli Stati membri e delle comunità locali in un'ampia gamma di settori, tra cui la transizione verde e digitale, la coesione sociale e territoriale, la crescita sostenibile e inclusiva, la resilienza e le politiche per la prossima generazione. Esempi di progetti in tutti gli Stati membri sono disponibili sulla pagina web dell'RRF.

Flessibilità nell'ambito delle norme di bilancio dell'UE

Il 20 marzo 2020 la Commissione europea ha attivato per la prima volta in assoluto la clausola di salvaguardia generale del patto di stabilità e crescita, nell'ambito della sua strategia di risposta rapida e decisa alla crisi del coronavirus. La clausola di salvaguardia generale ha consentito agli Stati membri di adottare misure per reagire alla crisi in modo adeguato, discostandosi dagli obblighi di bilancio normalmente applicabili in forza del quadro di bilancio europeo.

La clausola di salvaguardia generale sarà disattivata alla fine del 2023. Nella comunicazione del maggio 2022 sul pacchetto di primavera del semestre europeo, la Commissione ha dichiarato che le condizioni per disattivare la clausola di salvaguardia generale sarebbero state considerate soddisfatte a partire dal 2024. L'analisi annuale della crescita sostenibile del novembre 2022 ha confermato tale valutazione, rilevando che l'economia europea è uscita da un periodo di grave recessione economica. Si è ripresa oltre il livello pre-pandemia e ha ormai superato la fase acuta dello shock dei prezzi dell'energia causato dalla guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina, benché l'incertezza rimanga elevata.

Clausola di esclusione della responsabilità. Ultimo aggiornamento della pagina: settembre 2023