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Relazioni annuali sull'applicazione della Carta

Relazioni annuali sull'applicazione della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea

Obiettivo delle relazioni

Dal 2010 la Commissione europea pubblica una relazione annuale sull'applicazione della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea.

La relazione annuale monitora i progressi compiuti nei settori di competenza dell'UE, evidenziando come si sia tenuto conto della Carta in situazioni reali, specie nel proporre nuovi atti legislativi dell'UE.

Dal 2021, nell'ambito della strategia per rafforzare l'applicazione della Carta nell'UE, la relazione si concentra ogni anno su una diversa area tematica di rilevanza strategica disciplinata dal diritto dell'UE. 

La relazione annuale offre inoltre l'opportunità di uno scambio di opinioni costante con il Parlamento europeo e il Consiglio dell'UE.

Relazione 2021

La relazione del 2021 sull'applicazione della Carta dei diritti fondamentali nell'UE segue il nuovo approccio tematico annunciato l'anno precedente dalla Commissione europea nella strategia per rafforzare l'applicazione della Carta dei diritti fondamentali nell'UE. La relazione del 2021 si concentra sulle migliori pratiche degli Stati membri e sulle sfide che essi devono affrontare per proteggere i diritti fondamentali nell'era digitale.

I cinque principali settori strategici della relazione

Affrontare le sfide della moderazione online

La diffusione di contenuti illegali in Internet rappresenta una minaccia per il confronto democratico e per una serie di diritti fondamentali. Nel dicembre 2020 con la legge sui servizi digitali la Commissione ha proposto alcune misure regolamentari per contrastare i contenuti illegali tutelando nel contempo i diritti fondamentali. Inoltre, promuove misure volontarie attraverso il codice di condotta contro l'incitamento all’odio online. Il 9 dicembre la Commissione ha anche proposto un'iniziativa volta ad ampliare l'elenco dei reati dell'UE per includervi l'incitamento all'odio e i reati generati dall'odio.

Salvaguardare i diritti fondamentali nell'uso dell'intelligenza artificiale

Il crescente ricorso ai sistemi di intelligenza artificiale può apportare notevoli benefici. Tuttavia, alcune applicazioni sono complesse e poco trasparenti e possono quindi pregiudicare il rispetto o l'applicazione dei diritti fondamentali. Numerosi Stati membri hanno elaborato strategie nazionali sull'intelligenza artificiale per garantirne la trasparenza, la tracciabilità e la solidità e per assicurare in modo efficace il rispetto dei diritti fondamentali. Nell'aprile 2021 la Commissione ha proposto un atto giuridico per far sì che i sistemi di intelligenza artificiale che presentano un rischio elevato per i diritti fondamentali siano adeguatamente testati e documentati.

Colmare il divario digitale

La pandemia di COVID-19 ha reso l'accesso ai servizi pubblici offerti online più problematico per coloro che non dispongono delle conoscenze o attrezzature necessarie. La relazione illustra come gli Stati membri e l'UE stiano definendo diversi approcci per garantire che nessuno sia lasciato indietro. La solidarietà rimane un principio fondamentale per affrontare il divario digitale.

Tutelare chi lavora tramite le piattaforme digitali

Le piattaforme digitali hanno creato nuove opportunità economiche per i cittadini, le imprese e i consumatori. Tuttavia, mettono anche in discussione diritti e doveri correlati al diritto del lavoro e alla protezione sociale. L'8 dicembre la Commissione ha adottato un'iniziativa legislativa per migliorare le condizioni di lavoro delle persone che lavorano tramite le piattaforme digitali, sostenendo nel contempo la crescita sostenibile di tali piattaforme nell'Unione.

Verificare la sorveglianza digitale

La sorveglianza può essere legittima, ad esempio per garantire la sicurezza e combattere la criminalità, ma non tutte le pratiche sono giustificate. In questo contesto, la protezione dei dati e la privacy non sono soltanto diritti fondamentali, ma anche diritti "abilitanti" in grado di accrescere la tutela di altri diritti fondamentali potenzialmente minati dalla sorveglianza.

Relazione del 2021 sull'applicazione della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea

Relazioni precedenti

Nel 2020 non è stata presentata alcuna relazione per l'anno precedente, poiché la Commissione ha adottato la strategia per rafforzare l'applicazione della Carta nell'UE.

2022 report

The 2022 report on the application of the Charter of fundamental rights in the EU follows the thematic approach announced by the European Commission in the strategy to strengthen the application of the Charter of Fundamental Rights in the EU. The 2022 report focuses on civic space and its role in protecting and promoting the fundamental rights under the Charter.

Four areas of the report

CSOs and rights defenders are crucial for the protection of fundamental rights

Civil society organisations (CSOs) and rights defenders (National Human Rights Institutions, Equality bodies, Ombuds-institutions) play an essential role protecting and promoting the rights under the Charter. They carry out tasks both at national and EU level to raise awareness, monitor the respect of fundamental rights on the ground, support rights-holders and victims of fundamental rights violations in defending and enforcing their rights and ensure the respect of fundamental rights in decision-making processes.

Protecting CSOs and rights defenders

Given their crucial role in upholding EU values, it is important for Member States and EU institutions to protect CSOs and rights defenders. Whilst several Member States have taken positive measures to maintain the openness of the civic space, it has narrowed in recent years in certain Member States.

The EU has developed different tools to support and sustain an enabling environment for CSOs and rights defenders, such as the Rule of Law reports, which reports on the situation of the civic space in all Member States, and the proposals for an anti-SLAPP Directive and Recommendation that will also contribute to create a safe environment for them.

Supporting CSOs and rights defenders

To ensure that CSOs and rights defenders can do their work effectively, Member States and the EU must provide adequate support, in particular funding. The report recognises that several Member States have increased financial support for CSOs in general and to compensate the impact of the COVID-19 pandemic, and presents the main features of the Citizens, Equality, Rights and Values (CERV) programme.

Empowering CSOs and rights defenders

Given their crucial role in channelling the voice of the under represented, and in empowering individuals to participate in the shaping of laws and policies on matters of public interest, CSOs and rights defenders need to be closely involved in the decision-making process. The report shows several ways of engaging with them via consultations and dialogues as well as their key role helping national authorities when conceiving and implementing the national programmes to ensure that the EU-funded programmes are in compliance with the relevant provisions of the Charter.

Based on the findings of this report, the Commission will launch a targeted debate with stakeholders through a series of thematic seminars on safeguarding the civic space. The outcome of this debate will be presented and discussed in a high-level roundtable meeting in 2023.

2022 annual report on the application of the Charter of fundamental rights

Targeted consultations

The report relies on an assessment of four targeted consultations carried out by the Commission and analysed and summarised by the EU Agency for Fundamental Rights (FRA). Input was provided by Member States, umbrella organisations of European CSOs working in the area of fundamental rights, international organisations, and the European Network of National Human Rights Institutions (ENNHRI) and the European Network of Equality Bodies (Equinet) and their members. It is also based on the results of an online consultation of CSOs run through the Fundamental Rights Agency Civil Society Platform.