Sopperire alla carenza di competenze nell'UE
In tutta l'UE permangono carenze di manodopera a vari livelli di competenze e in molteplici settori. Attualmente i datori di lavoro stentano a trovare i lavoratori di cui hanno bisogno. Il problema è sentito soprattutto dalle piccole e medie imprese (PMI), come emerge da un'indagine dell'UE.
Nell'affrontare le carenze di manodopera e di competenze, la priorità dell'UE consiste nel massimizzare le potenzialità della forza lavoro interna. Tuttavia, poiché ciò non basterà per rispondere al fabbisogno, occorrerà attrarre competenze e talenti dall'estero.
Per far fronte al problema e aiutare gli Stati membri a competere su scala mondiale nella ricerca di personale qualificato, la Commissione ha proposto nell'ambito di un pacchetto sulla mobilità dei talenti 3 azioni intese a:
- facilitare le assunzioni da paesi extra UE
- agevolare il riconoscimento delle qualifiche professionali e delle competenze acquisite in paesi extra UE
- promuovere la mobilità di tutti a fini di apprendimento.
Il pacchetto evidenzia inoltre come la collaborazione con i paesi extra UE sia fondamentale affinché la mobilità produca vantaggi reciproci.

Perché occorre intervenire
Il tasso di disoccupazione non è mai stato così basso (6% nel settembre 2023), mentre quello dei posti di lavoro vacanti è salito nel 2022 al 2,9%, più del doppio rispetto ai livelli del 2012. I cambiamenti demografici sono destinati ad aggravare l'attuale situazione del mercato del lavoro dell'UE. La popolazione in età lavorativa passerà dai 265 milioni registrati nel 2022 ai 258 milioni previsti per il 2030.

Facilitare le assunzioni da paesi extra UE
La Commissione propone di istituire un bacino europeo di talenti per facilitare l'assunzione di persone in cerca di lavoro provenienti da paesi extra UE in settori che accusano carenze di personale. Gli Stati membri parteciperanno al bacino di talenti su base volontaria e ne sosterranno la gestione.
La piattaforma contribuirà a far incontrare più rapidamente e facilmente domanda e offerta di impieghi qualificati, fornendo sia ai cittadini extra UE in cerca di lavoro che ai datori di lavoro anche informazioni sulle procedure di assunzione e sulle condizioni di vita e di lavoro. Proteggerà inoltre i cittadini non europei da eventuali pratiche di sfruttamento.
Per migliorare le relazioni tra l'UE e i principali paesi partner, il bacino di talenti sosterrà altresì la messa in atto di partnership per attrarre talenti, offrire opportunità di mobilità professionale o formativa e accrescere le possibilità migratorie legali, rendendo quelle illegali meno interessanti.
Agevolare il riconoscimento delle qualifiche professionali e delle competenze acquisite nei paesi extra UE
La Commissione raccomanda di agevolare il riconoscimento delle competenze e delle qualifiche dei cittadini di paesi terzi. L'attuale sistema di riconoscimento dell'UE sarà aggiornato e reso più simile al sistema istituito per i cittadini europei che si trasferiscono in un altro Stato membro. Sarà così possibile prendere rapidamente decisioni di riconoscimento per coprire i posti vacanti nei settori che nell'UE presentano carenze. Il sistema includerà raccomandazioni per sviluppare la capacità delle autorità nazionali competenti di semplificare e sveltire le procedure, migliorando la compatibilità delle qualifiche dei paesi terzi e le modalità di valutazione delle competenze delle persone in cerca di lavoro.
Fare della mobilità a fini di apprendimento un'opportunità per tutti
La Commissione invita gli Stati membri a integrare questa forma di mobilità intra UE in tutti i percorsi di istruzione e formazione, dall'istruzione scolastica all'istruzione e formazione professionale, all'istruzione superiore e degli adulti, agli scambi di giovani. La Commissione propone di aumentare entro il 2030 la percentuale delle esperienze di mobilità di almeno:
- il 25% per chi è in possesso di un diploma di istruzione superiore
- il 20% per gli studenti con minori opportunità
- il 15% per gli studenti delle scuole professionali.
Intende inoltre promuovere l'attrattiva dell'UE come luogo di apprendimento per i cittadini non europei.

Contesto
Senza un'azione concertata per affrontare il fabbisogno crescente di competenze nell'UE, le tendenze attuali rischiano di compromettere le transizioni verde e digitale, ridurre la competitività dell'UE e indebolire i servizi pubblici in settori che già accusano una carenza di lavoratori, come la sanità e l'assistenza a lungo termine. Da qui l'importanza di questo pacchetto, che si basa sui lavori in corso nell'ambito del pacchetto sulle competenze e i talenti e del nuovo patto sulla migrazione e l'asilo, e che contribuisce all'attuale Anno europeo delle competenze promuovendo un approccio strategico per far fronte al fabbisogno di manodopera e di competenze.